Nasoni, parziale dietrofront del Campidoglio. Raggi: "Metteremo i rubinetti"
di Paola Lo Mele
Il piano di chiusura delle tradizionali fontane di Roma, predisposto dalla multiutility, andrà avanti nel corso dell'estate in maniera graduale e temporanea in funzione della risposta del sistema. L'obiettivo è non far mancare mai la copertura territoriale, con questa ratio: in uno stesso quadrante se si interrompe l'erogazione di acqua di due nasoni, altri due resteranno attivi. «Siamo riusciti a ridurre la captazione dal lago di Bracciano di 500 litri al secondo, se non sbaglio partivamo da 1600-1700 litri», ha detto ancora la sindaca.
Per la presidente del Pd Lazio, Lorenza Bonaccorsi «il caso dei nasoni dimostra tutta l'approssimazione e la dannosa incapacità dei Cinque Stelle al governo di Roma. La chiusura delle fontanelle si è rivelata un bluff e un autogol, nessun nasone o quasi finora è stato chiuso, si è solo danneggiata l'immagine della Capitale. Unica certezza di questi giorni è che la giunta di Virginia Raggi ha deciso di mettere a pagamento i nasoni hi tech, una scelta senza precedenti che colpisce i romani». Il riferimento è alle Case dell'Acqua al centro di una mozione approvata di recente dalla maggioranza pentastellata in Campidoglio che sin da subito ha destato polemiche. L'obiettivo è «eliminare la quota di manutenzione e copertura delle spese di acqua e fornitura elettrica ora addebitate sia al Comune che inserite in tariffa alla cittadinanza», la risposta dei 5 Stelle.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2017, 07:58
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