Punta da un calabrone, Maria muore a 62 anni: «Non c'è più il Pronto soccorso», polemiche ad Anagni

Punta da un calabrone, Maria muore a 62 anni: «Non c'è più il Pronto soccorso», polemiche ad Anagni
Una donna di 62 anni, Maria Ascenzi, è morta oggi ad Anagni dopo essere stata punta da un calabrone, uccisa da uno choc anafilattico: inutili tutti i tentativi di soccorso per Maria, che stava facendo alcuni lavori nel giardino della sua casa quando è stata punta dall’insetto. È accaduto questa mattina intorno alle 9: la 62enne è stata portata al presidio sanitario di Anagni dove c’è il Pat (presidio ambulatoriale territoriale), ma non c’è più il Pronto soccorso.

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E proprio l’assenza del Pronto soccorso ha provocato una lunga polemica politica nel frusinate: il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, ha attaccato il governatore del Lazio Zingaretti, dicendo che
«chi si oppone alla riapertura del Pronto soccorso è un nostro nemico, mio e di tutti gli anagnini», scrive il Corriere della Sera. Anche il sindacato dei medici (Snami) ha commentato l’accaduto, tramite il presidente della sezione provinciale di Frosinone Giovann Magnante: «Non è pensabile che non cambi nulla, sottraendo alla popolazione il servizio inserito nell’area dell’emergenza urgenza e sostituendolo con una entità (il Pat appunto, ndr) strana replica degli studi medici già esistenti e funzionanti sul territorio».

ASL: "DOVEVANO PORTARLA IN OSPEDALE" «La Direzione Strategica della Asl di Frosinone desidera anzitutto esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia. Nel merito vuole chiarire che si tratta di una paziente che, in shock anafilattico cioè in Codice Rosso a seguito della puntura di un insetto, è stata portata con mezzi privati al Presidio sanitario di Anagni
», commenta invece in una nota la Asl di Frosinone, smorzando seppur parzialmente le polemiche. «Abbiamo il dovere di dire a gran voce, per il bene dei cittadini stessi, che la sfortunata paziente non doveva essere condotta al Presidio di Anagni ma al più vicino Pronto Soccorso e cioè al Polo ospedaliero Frosinone-Alatri che dista solo pochi chilometri e, comunque, in questi casi è sempre opportuno chiamare il 118».

«Ciò non toglie che la paziente, come detto giunta in shock anafilattico avanzato - aggiunge - nel Presidio è stata prontamente assistita da un anestesista che ha praticato le cure previste in casi del genere. È importante che sia ben chiaro a tutti, prima di tutto ai cittadini ma anche ai protagonisti della politica e della informazione, nonché alle cariche istituzionali preposte, che la struttura di Anagni è un Presidio sanitario (non un Ospedale) dedicato ad attività territoriali già dall'anno 2010, a seguito del DCA n.80 dell'allora Commissario ad Acta per la Sanità
».

«Dunque è altrettanto importante considerare che chi cerca di indurre nei cittadini l'idea che ad Anagni vi sia un Ospedale con Pronto Soccorso e con tutte le prestazioni di Emergenza/Urgenza non solo non dice la verità ma non fa altro che fuorviare la percezione e la consapevolezza dei cittadini, con il rischio che episodi così spiacevoli e dolorosi siano fronteggiati in modo inidoneo e, quindi, si possano purtroppo ripetere». 

CIACCIARELLI: SERVE EFFICIENZA «Né sciacallaggi, né becere strumentalizzazioni, ma l'episodio odierno di Anagni che ha visto morire una donna per shock anafilattico, dimostra, ogni oltre ragionevole dubbio, che Anagni e quindi l'Area Nord della Provincia di Frosinone necessita di una struttura sanitaria e di un pronto soccorso in totale e piena efficienza
», dichiara in una nota il Presidente della V Commissione Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio, il Consigliere Regionale Pasquale Ciacciarelli. «Ormai non siamo più di fronte a opportunità, ragionamenti politici, razionalizzazioni, ma stiamo parlando di una scelta di vita o di morte, e di fronte a questo bivio la politica e l'amministrazione regionale non possono che scegliere la vita». 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Luglio 2018, 18:55
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