L'acqua del sindaco negli uffici comunali, dispenser gratuti
di Emiliano Pretto
Quella che viene chiamata tradizionalmente “acqua del sindaco” sostituirà progressivamente le bottiglie di plastiche grazie ad una delibera approvata ieri dall’Assemblea Capitolina. «Con questa iniziativa, chiamata appunto ‘L’Acqua del sindaco”- ha commentato la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli- vogliamo lanciare un segnale preciso: più consumo dell’acqua di Roma negli uffici comunali, meno plastica e quindi maggiore sostenibilità ambientale. Lo facciamo incentivando l’uso dell’acqua proveniente dall’acquedotto romano, rinomata per la sua qualità, attestata da continue analisi, sia chimiche che batteriologiche. Diamo così avvio ad una buona e virtuosa pratica a partire dalle migliaia di dipendenti che potranno bere dai distributori acqua potabile alla spina in condizioni di sicurezza ed igienicità. Questo progetto presto diventerà finalmente realtà».
La delibera prevede che ogni dipartimento della galassia comunale possa bandire una gara per individuare la ditta responsabile dei lavori. Gli erogatori dovranno essere in grado di refrigerare l’acqua e mineralizzarla. L’acqua romana, perfettamente potabile, libera e gratuita, sgorga dai rubinetti, dai nasoni pubblici e dalle fontane della città arrivando direttamente dalle sorgenti del fiume Peschiera, nascoste nel cuore del Monte Nuria, in provincia di Rieti. Poi, viaggia per circa 130 chilometri in uno degli acquedotti più importanti al mondo, il Peschiera-Capore (realizzato nel 1938 e prossimo ai lavori per il suo raddoppiato grazie a fondi del Pnrr), per arrivare a milioni di cittadini e visitatori. E a breve anche ai dipendenti comunali e agli ospiti in visita negli uffici di Roma Capitale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2023, 06:00
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