Enzo Garinei: «L'iniziativa di Leggo #iorestoconilnonno è lodevole, noi doniamo amore.Adesso siamo soli come quando c'era la guerra»

Enzo Garinei: «L'iniziativa di Leggo #iorestoconilnonno è lodevole, noi doniamo amore»

di Paolo Travisi
Una colonna dello spettacolo italiano. L’amicizia giovanile con Mastroianni, il debutto al cinema con Totò ed una carriera lunga 70 anni tra teatro e cinema. Enzo Garinei, alla soglia dei 94 anni, è un fiume di ricordi e plaude all’iniziativa di Leggo, #iorestoconilnonno

Debuttò ventenne in Totò le Moko, impaurito di fronte al gigante Totò?
«Era il 1949, prima avevo fatto un po’ di teatro e studiato al Centro universitario teatrale, iniziai con Mastroianni, era un fratello per me. Avevo timore perché Totò era un fenomeno, lo chiamavamo Principe ma era una persona gentile. Mi soprannominò il dottorino, perché feci studi da farmacista. Negli anni girai molti altri film con lui».

Con suo fratello Pietro, che insieme a Giovannini inventò la commedia musicale, che rapporto ebbe?
«Mio padre morì poco prima della guerra, avevo 14 anni e Pietro era il fratello maggiore, io il più piccolo. Iniziò come giornalista e dava appuntamento a colleghi ed artisti nella farmacia di famiglia a Piazza San Silvestro. Lì ho conosciuto tanti intellettuali, compreso Fellini. Pietro è stato un secondo padre, ma allora c’era poco nepotismo e come attore cercai la mia strada».

Tra i tanti attori con cui ha lavorato, di chi conserva un ricordo speciale?
«Ho molto affetto per Gino Bramieri, che morì giovane, ma con cui ho fatto molti spettacoli, tra noi c’era un’intesa straordinaria». 

Ha vissuto la guerra. Oggi molti la paragonano a questo periodo. Che ne pensa?
«Quando suonava il coprifuoco se stavi fuori ti arrestavano, oggi ti fanno la multa, ma tutto quello che impedisce la libertà è sempre duro. All’epoca si poteva fuggire, oggi non possiamo uscire, abbiamo timore di parlare con gli altri, è una paura più intima, perché ci sentiamo in pericolo e possiamo esserlo per gli altri. Quando c’erano i bombardamenti, suonava l’allarme e si scappava in cantina, ci dividevamo il pane ed un goccio di vino. C’era tanta paura ma ci tenevamo stretti in cantina insieme ai bambini».

Oggi cinema e teatri sono chiusi. Che sensazione prova?
«Mi rattrista vederli chiusi e si ha paura che un domani possano non riaprire. Quando li hanno chiusi a fine febbraio stavo recitando in Aggiungi un posto a tavola a Bergamo, nella zona rossa. Ora mi mancano gli abbracci degli spettatori».

Leggo ha lanciato la campagna #iorestoconilnonno per stare vicino a chi oggi ha più bisogno di aiuto.
«È un’iniziativa lodevole. Dal nonno avrai sempre amore e sarai difeso. I vecchi sono una fonte di esperienza e di insegnamenti, dovrebbero portarli nelle scuole una volta a settimana per parlare con i giovani». 
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Marzo 2020, 23:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA