Svolta sul tentato omicidio della donna di 76 anni trovata legata in una cripta del cimitero di Anzio. La squadra mobile di Roma e gli agenti del commissariato di Anzio-Nettuno hanno fermato due uomini italiani con l'accusa di tentato omicidio e rapina in concorso. Il Gip del Tribunale di Velletri ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per i gravi indizi di colpevolezza emersi a loro carico. Uno degli indagati è l'ex compagno della figlia della vittima su cui da subito si sono concentrare le indagini: due mesi prima, era stato allontanato dalla casa familiare con divieto di avvicinamento disposto dal Gip per maltrattamenti in famiglia. I risalgono al 25 ottobre scorso.
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito, quel giorno, intorno alle 15, una passante, nel percorrere una stradina del cimitero, ha notato all'interno di una cappella, chiusa da una porta a vetri, un corpo esanime riverso a terra, con la testa e il volto completamente fasciati da nastro da pacchi adesivo. Le indagini hanno consentito di ricostruire compiutamente la dinamica del delitto, facendo emergere gravi indizi relativi al risentimento dell'ex genero nei confronti della vittima e di sua figlia, l'ex compagna che aveva deciso di interrompere la relazione con lui.
Il complice
L'uomo, già nella fase di preparazione dell'aggressione, avrebbe operato con un complice, ponendo in essere un vero e proprio agguato che, per le modalità con cui è avvenuto, avrebbe potuto uccidere la donna.
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Novembre 2023, 18:51
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