«Mio marito ucciso a sangue freddo con una pugnalata, chiedo giustizia»
di Leandro Del Gaudio
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Sabato scorso, Patrizio Falcone è stato raggiunto da una pugnalata al cuore. Ad ucciderlo è stato Mauro Severino, un vicino di casa, che ha agito a sangue freddo, probabilmente indispettito dai rumori provocati dai lavori di manutenzione in un terrazzo. Severino si è costituito ai carabinieri, dopo aver consumato il delitto davanti a diversi testimoni. Tra questi, il figlio di Patrizio Falcone e la stessa Anna Gaeta, la prima a soccorrere l'uomo dopo la coltellata. In sintesi, Severino avrebbe chiesto un incontro al suo dirimpettaio, invitandolo a «scendere al piano terra».
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Lavoratore onesto, impegnato sulle navi mercantili, rispettoso delle regole, mai un problema con la giustizia, Falcone si reca all'appuntamento a mani nude, senza immaginare cosa lo attendesse. Dall'altra parte, Severino non ha avuto esitazione a sfoderare all'improvviso il coltello che aveva portato con sé e a puntare al cuore. Ora, Anna Gaeta chiede giustizia: «Sono anche io una lavoratrice, i miei figli studiano e credono nella giustizia, vogliamo un verdetto esemplare a chi ha spezzato il nostro sogno, vogliamo continuare a credere nella legalità».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2023, 00:45
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