In Procura a Firenze si attende l’arrivo dell’informativa conclusiva dei carabinieri, ma per il momento, in base agli elementi raccolti, non sarebbero emerse responsabilità penali a carico dei genitori del piccolo Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi ritrovato nei boschi di Palazzuolo sul Senio, nell’alto Mugello, dopo essere scomparso per quasi due giorni. Gli accertamenti, però, vanno avanti, così come l’audizione dei testimoni, per capire se ci siano profili per ipotizzare reati, come l’abbandono di minori, per il periodo in cui il bimbo, non sorvegliato, è riuscito a lasciare il suo lettino, aprire la porta e addentrarsi nel bosco che circonda la casa colonica dove vive insieme alla madre, al padre e a un fratello più grande.
Nicola, come sta il bambino
Nicola sta bene, ma è ancora scosso. Ha trascorso trentasei ore da solo, vagando per le valli e i boschi dell’appennino toscano, trascorrendo la notte lontano da casa. Per cercarlo, si è mobilitato un intero paese, oltre alle forze dell’ordine, con cani molecolari, sommozzatori, termoscanner, elicotteri. A trovare il bimbo, un giornalista Rai. Il piccolo ha trascorso un giorno e una notte insieme alla mamma all’ospedale pediatrico Meyer, poi è stato rimandato a casa con i genitori, visto che le sue condizioni erano buone: solo qualche graffio e qualche piccolo livido, nonostante sia stato trovato in fondo a una scarpata. Il bambino, comunque, è ancora spaventato. Non gradisce estranei intorno mentre gioca nei suoi campi, e la famiglia ha fatto sapere che desidera essere lasciata in pace e dimenticare le ore terribili tra la sera del 21 giugno e la mattina del 23.
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L'allontanamento è stato volontario
Per le autorità, Procura e carabinieri, l’allontanamento dalla casa è stato volontario, in linea con la vita all’aria aperta e libera che la famiglia conduce.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Giugno 2021, 16:58
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