Milano, manganellata: tre vigili urbani indagati per lesioni aggravate

E il sindaco annuncia: "azione disciplinare"

Milano, manganellata: tre vigili urbani indagati per lesioni aggravate

di Simona Romanò

Manganellate in testa e spray al peperoncino scaricato in faccia. Sono tre gli agenti della polizia locale che sono iscritti nel registro degli indagati dalla Procura per il pestaggio, filmato da alcuni testimoni, avvenuto mercoledì scorso, in zona Bocconi, alla trans conosciuta dai residenti del quartiere come Bruna, 42 anni, da 29 a Milano, senza dimora, originaria del Brasile. Devono rispondere di lesioni aggravate anche dall’abuso della pubblica funzione. Nell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Giancarla Serafini, non è stato indagato il quarto agente, una vigilessa che era presente, ma che non ha preso parte alle violenze. La stessa trans l’aveva difesa, confermando che era «stata l’unica gentile con lei». In particolare, sono due dei tre ghisa coinvolti che, come emerso dalle immagini, avrebbero avuto i comportamenti più violenti, picchiando la 42enne più volte. Gli agenti saranno presto ascoltati alla presenza dei loro avvocati.

PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

 Non solo indagati. Per tutti i quattro vigili coinvolti nella vicenda si aprirà anche un procedimento disciplinare di pertinenza del Comune, in attesa che l’autorità giudiziaria intervenga.

Lo ha annunciato, ieri, il sindaco Giuseppe Sala: si sono comportati «in modo grave e non in linea con il modus operandi dei tanti ghisa che quotidianamente si impegnano con dedizione per la nostra città». Il comandante dei vigili Marco Ciacci, dopo aver raccolto le informazioni del caso, ha presentato un quadro più preciso dell’accaduto e sarebbero emersi «errori procedurali evidenti nella gestione dell’accompagnamento della donna dal luogo dove è stata prelevata al comando».

TORTURA E DISCRIMINAZIONE

Per l’avvocato di Bruna Debora Piazza, «è stata tortura»: «Un gesto di discriminazione etnica, razziale e religiosa» perché i vigili, secondo il legale, «si sarebbero accaniti sulla 42enne in quanto transessuale». Dal video si vedono i colpi inferti alla testa e al fianco con i manganelli, brandito anche a due mani; lo spray urticante spruzzati negli occhi; gli insulti e poi quell’attesa di venti minuti, all’apparenza ingiustificata, dove Bruna è stata chiusa nell’auto di servizio, con portiere e finestrini chiusi. Lei era ammanettata e piangeva.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2023, 06:55
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