Disastro di Pioltello, parla l'ex ad di Rfi: «Il giunto era da riparare subito»

Il 25 gennaio 2018 morirono 3 persone

Disastro di Pioltello, parla l'ad di Rfii: «Il giunto era da riparare subito»

«Era noto che il giunto fosse rotto perché risultavano degli interventi da parte del nucleo manutentivo» su quella parte, «addirittura c’era un pezzo di legno messo sotto: una cosa inaudita dal mio punto di vista». Ieri al processo per il disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018 è stato ascoltato l’ex amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, a processo con altri otto, tra ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rfi.

L’ex ad ha risposto alle domande dei pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti per spiegare le ragioni del deragliamento del treno regionale che da Cremona era diretto a Milano Garibaldi  ma che uscì dai binari per la rottura di un giunto causando tre morti e decine di feriti. «Mi dissero che accanto al giunto c’era il pezzo di ricambio, quindi non è nemmeno che ci fosse stata défaillance nella catena degli approvvigionamenti.

Quello che non risultava è che quel nucleo manutentivo non aveva operato secondo le regole che Rfi si è data e che sono note, cioè quella che una volta che sei a conoscenza di un difetto lo devi registrare come difetto», ha aggiunto. Se la squadra di manutentori di Treviglio avesse «correttamente eseguito le attività», il nucleo di diagnostica manuale «sarebbe intervenuto con notevole anticipo e avrebbe determinato con maggior precisione il livello di degrado e magari un diverso momento di intervento». Gentile ha anche ribadito che «l’amministratore delegato non ha competenze nella gestione del rischio» e come le note sulla materia «venivano tutte inoltrate alle direzioni competenti perché ne facessero buon uso». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Settembre 2023, 06:50
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