Il Covid frena anche la M4 l’apertura slitta di tre mesi

Il Covid frena anche la M4 l’apertura slitta di tre mesi

di Giovanni Migone

La pandemia costa tre mesi di ritardo alla M4. La linea blu di Milano, che collegherà Linate a San Cristoforo, è infatti un’altra vittima dei problemi legati all’attuale crisi sanitaria.

A dirlo è lo stesso Fabio Terragni, presidente di M4, la società che sta realizzando la metropolitana: «I lavori - ha spiegato - non si sono mai interrotti, se non per 15 giorni nell’aprile 2020 quando, tra Dpcm e ordinanze regionali, non ci è stato possibile lavorare. Ma a parte quello stop, c’è stato un forte rallentamento dei lavori, dovuto al fatto che nei mesi caldi molti lavoratori si sono trasferiti nelle regioni di origine e hanno poi avuto difficoltà a rientrare. A fronte di una richiesta di valutazione sui ritardi, i costruttori ci hanno comunicato che questi ammontano complessivamente a tre mesi».

La prima tratta della metropolitana tra Linate e Forlanini FS, la cui apertura era prevista per gennaio 2021, slitterà quindi «alla fine del mese di aprile». Resta però sospesa la decisione di attivare il servizio su tale tratta: se i dati del traffico passeggeri dell’aeroporto non dovessero risalire, potrebbe non valerne la pena.

Il costo di esercizio del servizio per le prime fermate, ha infatti spiegato l’assessore comunale alla Mobilità, Marco Granelli, ammonta “a 650mila euro al mese. In totale, per i mesi in cui quella sola tratta sarebbe aperta, il costo previsto è di circa 11 milioni di euro”. Per quanto riguarda invece le altre parti del tracciato, la seconda tratta ad aprire (da Forlanini FS a Dateo) e la terza (da Dateo a San Babila) “subiranno uno scostamento analogo” a quello della prima tratta.

Le aperture, dunque, dovrebbero slittare rispettivamente a settembre 2022 e alla fine del 2022 o all’inizio del 2023. Sull’attivazione dell’intera tratta, «prevista sostanzialmente alla fine del 2023», si dovranno fare alcune valutazioni per i ritrovamenti archeologici rinvenuti in corrispondenza della fermata De Amicis. «Ora - ha affermato Terragni - valuteremo con precisione quando riusciremo a chiudere l’iter con la Sovrintendenza, che ha chiesto di mettere a nudo la struttura rinvenuta, di smontarla e di rimontarla nel parco archeologico dell’Anfiteatro, che è in fase di realizzazione tra via Arena e via De Amicis».


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2021, 09:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA