Immanuel Casto sabato al Pride Milano: «Ognuno ha le sue ferite, io le canto»

Immanuel Casto sabato al Pride Milano: «Ognuno ha le sue ferite, io le canto»

di Francesca Binfarè

Immanuel Casto (Manuel Cuni, 37 anni da Alzano Lombardo), attivista della comunità Lgbt, cantautore provocatorio, disegnatore di giochi, è tornato con un nuovo singolo che parla di consenso e sessualità. Si intitola D!CK PIC e fa riferimento a immagini intime esplicite che vengono spedite nelle chat dei vari social, senza il consenso della o del destinatario. Casto è noto per l’album Adult music, manifesto del suo porn groove in chiave pop di cui ricorre il decennale.

Perché affronta questo tema?

«È un problema molto sentito dalle donne, che per lo più lo vivono come una molestia. Gli uomini invece gli danno un valore più eterogeneo, per me è negativo, non mi turba ricevere certe foto ma non mi piace. L’idea del brano è quella di fare una riflessione su cosa sia la vulnerabilità, infatti canto se vuoi impressionarmi fammi vedere le tue ferite».

Il testo è esplicito.

«È un’operazione artistica, essere esplicito fa parte della mia formula.

La maggioranza delle canzoni estive parla di sesso, magari non con un linguaggio esplicito. Nel mio testo uso sostantivi espliciti, una parola che è una spezia: la giusta dose rende tutto più interessante. Però D!CK PIC è un brano agrodolce e tragicomico, ci sono passaggi comici e altri che non lo sono per niente. Mi piace far divertite e riflettere al tempo stesso».

Sabato sarà al Pride all’Arco della Pace. Cosa proporrà?

«Tengo moltissimo a esserci. Canterò un medley delle mie canzoni, insieme a Romina Falconi. Il Pride sta diventando intersezionale come lo è il ddl Zan. C’è chi chiede di essere accettato nella sua diversità verso chi ritiene esista un solo modo di essere».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Giugno 2021, 09:01
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