LA POLEMICA

Facci denunciato per stalking dalla ex moglie: «Mail che non sono piaciute. Caso La Russa? Pretesto per attaccare il governo»

Non di placa la bufera politica sul caso di Leonardo Apache La Russa e sulla frase del giornalista pubblicata su Libero

Il consigliere Laganà: "Lettera ai vertici Rai"

«All'indignazione e alle proteste devono seguire atti concreti. Ho quindi inviato ai vertici aziendali Rai una lettera formale chiedendo se, alla luce dei fatti recenti e pregressi, il collaboratore scelto è in linea con i valori etici e la mission del servizio pubblico».

 

 

A scriverlo su Twitter è il consigliere di amministrazione Rai Riccardo Laganà. La lettera all'azienda da parte di Laganà arriva in seguito alle polemiche scatenatesi dopo l'articolo di Filippo Facci su 'Liberò in merito alla vicenda delle accuse di violenza sessuale nei confronti del figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache.

Sgarbi: Facci? Non di buongusto ma si è pentito, non come me

Nella polemica «che mi ha investito mi rimproverano l'uso del turpiloquio, ma nel caso di Facci, non c'è. Ha utilizzato un participio passato ('fattà, ndr) riferito alla ragazza nella maniera in cui abitualmente si usa nel linguaggio comune tra le persone». Lo dice il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, rispondendo all'ANSA al termine della conferenza stampa al Mic per 'ContemporaneaMente Gualdo Tadinò. È il nuovo Festival in Umbria dell'arte contemporanea che accoglierà, dal 5 agosto al 7 gennaio il pubblico nella città umbra con mostre temporanee, giornate di studio, laboratori, incontri con curatori e artisti, percorsi tematici attraverso i 6 musei del Polo Museale. «Ho letto con attenzione l'articolo di Facci - aggiunge -. Ho trovato il gioco di parole non di buongusto» vista l'indagine in corso e «poteva risparmiarselo» ma ogni volta che si affronta la materia sessuale «mi sembra ci sia una paura delle parole, emerge una sessuofobia». Facci «ha spiegato comunque che la frase non l'avrebbe più scritta. È una battuta forse sbagliata ma è anche vero che nella seconda parte dell'articolo ha citato il capo d'imputazione contro il figlio di La Russa». Sgarbi commenta anche la richiesta di intervento del comitato etico della Rai: «Saviano che ha un contratto sicuro ha detto 'bastardà alla Meloni. È vero che è un termine dal connotato politico, ma non è una gran parola. Perché il peso dell'uso del termine 'fattà è maggiore?». Quindi non vedrebbe niente di male in una collaborazione di Facci con la Rai? «No, tranne che sul piano estetico - chiosa - dovrebbe pettinarsi in modo diverso». Tornando invece alle polemiche per il suo intervento al Maxxi, «mi ha colpito l'accusa di essere sessista, non solo perché la parola non mi piace, ma perché chiunque parli di sesso, donne o uomini, è sessista» osserva. «Il mio era un raccontino, non ho pensato che il sottosegretario non potesse avere attività sessuale - commenta sorridendo -.

Avrei potuto non rispondere alla domanda, ma l'ho fatto in modo scherzoso. Non sono pentito, al massimo perplesso. Non capisco chi si potesse offendere, parlavo del mio passato» e «sono stato attaccato per un problema estetico, perché pensavo di poter parlare con il linguaggio del mio tempo».

Facci: «Scambio di mail che non le è piaciuto»

Il giornalista Filippo Facci, contattato dall'Agi in merito alla denuncia per stalking, ha chiarito: «È un atto dovuto legato molto banalmente a delle mail che io e la mia ex moglie e madre dei miei figli ci siamo scambiati e che non le sono piaciute. E' un atto amministrativo e impugnabile davanti al Tar il cui peso è talmente poco considerevole che non so nemmeno se lo impugneremo».

Facci denunciato per stalking dalla ex moglie

Il questore di Milano ha rivolto un provvedimento di 'ammonimento' per stalking al giornalista Filippo Facci sulla base delle dichiarazioni dell'ex partner. Lo si apprende da fonti qualificate. L'ammonimento del questore è una misura di prevenzione prevista dall'ordinamento per prevenire e contrastare i reati, si tratta di una misura cautelare al fine di evitare un reato o condotte illecite.

Facci: mi accusano di reati inesistenti

«Mi accusano di reati inesistenti ma non riscriverei la frase. È un passaggio stilistico, può non piacere e infatti non è piaciuto a molti, e la mia sconfitta professionale e il mio dispiacere derivano proprio da questo: ne hanno fatto un caso, questo senza aver letto tipicamente il resto dell'articolo da cui il passaggio è estrapolato. Vale per chiunque sia intervenuto su questa polemica e abbia addirittura ritenuto di investirne la Rai, colpevole di avermi proposto dal settembre prossimo una collabo- razione per ora neppure formalizzata». Lo scrive Filippo Facci in un suo intervento sul quotidiano 'Liberò dopo la polemica nata da un suo precedente articolo sul caso del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusato di violenza sessuale su una ragazza.

Floridia: su Facci la Rai intervenga in modo rigoroso

«Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti». Lo scrive la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, in merito al caso Facci. «Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico . prosegue -. Al netto dell'attenzione che la Vigilanza dedicherà al caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa dall'azienda».

Non di placa la bufera politica sul caso di Leonardo Apache La Russa, denunciato nei giorni scorsi per una violenza sessuale che sarebbe stata commessa nella notte tra il 18 e il 19 maggio a Milano. A finire al centro della polemica una frase uscita su Libero del giornalista Filippo Facci: «Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa». «Conviene alla Rai, al servizio pubblico affidare un programma» all'opinionista «che si esprime così sul giornale? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?», Se lo è domandato Sandro Ruotolo responsabile informazione del Partito Democratico, raccogliendo una serie di consensi da parte di altri esponenti del Pd e del Movimento 5 stelle. Da parte sua, Facci ha dichiarato all'Ansa che non riscriverebbe quelle parole. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Luglio 2023, 00:19
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