Gallera e Fontana: «In Lombardia chiudere tutto per 15 giorni altrimenti non reggiamo». Positivi 5791, 468 morti»

Gallera e Fontana: «In Lombardia chiudere tutto per 15 giorni altrimenti non reggiamo». Positivi 5791, 468 morti»

di Giovanni Migone
Chiudere tutto, chiudere subito. «È il tempo della fermezza». Il preidente della Regione Attilio Fontana chiede al governo lo stop totale per 15 giorni di negozi, attività produttive e trasporto pubblico, con la sola eccezione di alimentari e farmacie. «D'accordo con tutti i sindaci dei capoluoghi Lombardi, incluso quello di Milano, Giuseppe Sala, abbiamo preparato una lettera che ho illustrato al governo pochi minuti fa», ha spiegato in conferenza stampa, per la prima volta di persona da quando si è messo in autoquarantena. «Al governo abbiamo detto che è necessario intervenire in modo rigoroso, perché il sistema sanitario comincia ad essere vicino a di un momento di difficoltà, e non lo possiamo permettere».
Ma nonostante la necessaria collaborazione, i rapporti con il governo non sembrano essere da idillio: «La sensazione -ha detto sempre Fontana - è che non sia ben chiara, tanto tra i colleghi delle regioni, quanto forse presso alcuni membri del governo, la reale situazione che viviamo in Lombardia. Non è stata ancora percepita in modo uniforme. Mi auguro che questi appelli possano essere valutati attentamente dal governo che ci ha informato che potrà prendere in considerazione nuove misure legate alla posizione particolare della nostra Regione».
All'origine della richiesta c'è l'ormai ex zona rossa di Codogno, dove il contagio sta invertendo la tendenza, riducendosi. È questo il tassello che ha ricomposto il mosaico di posizioni politiche espresse nei diversi capoluoghi e ha portato i sindaci a chiedere alla regione di farsi interprete presso il governo per misure più stringenti. «Se i numeri si riducono dove le misure erano rigorose - ha sottolineato Fontana - significa che ridurre i contatti è l'unica strada. È il momento di insistere».
Intanto, i colpi del coronavirus continuano a essere da ko, con il sistema sanitario lombardo che vacilla, ma ancora non si piega. Il bollettino di ieri parla di 5.791 casi accertati, con 3.319 (+505 sull'altroieri) ricoverati a cui si aggiungono quelli in terapia intensiva, a quota 466 (+26). In crescita anche i decessi che arrivano a quota 468 (+135).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Marzo 2020, 10:13
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