Sequestato un milione a Lucci, capo ultrà rossonero: fece discutere la sua foto con Salvini

Sequestato un milione a Luca Lucci, capo ultrà rossonero
Sequestrati beni per circa un milione di euro a Luca Lucci, capo ultrà del Milan già arrestato nel maggio 2018 per spaccio in concorso. Il provvedimento della Polizia ha disposto il sequestro di un complesso immobiliare di due piani con autorimessa e della gestione di un bar, storico ritrovo degli ultras del Milan. Nel dicembre scorso alcune foto che ritraevano Lucci e il ministro dell'Interno Matteo Salvini destarono molte polemiche. 

Si tratta della prima applicazione in Lombardia di una misura di prevenzione patrimoniale per un esponente delle tifoserie organizzate. Il provvedimento è della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia, ed è stato eseguito dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano: oltre al complesso immobiliare, di recentissima costruzione, e alla gestione del locale, il sequestro riguarda anche anche un'auto di grossa cilindrata e dei conti correnti. Sulle polemiche nate nel dicembre scorso per le foto che ritraevano in pubblico Lucci e Salvini mentre si stringevano la mano, il ministro, subito dopo, disse che «era la prima volta che lo incontravo» spiegando che «certo» non si sarebbe fatto fotografare con lui se avesse saputo dei suoi precedenti penali. «Ogni giorno - aggiunse Salvini - faccio foto con centinaia di persone, ovviamente non chiedo alle centinaia di persone che mi fermano a feste, incontri, cene o in strada, il certificato penale».

Lucci, arrestato per traffico di stupefacenti nel maggio del 2018, ha stretto consolidati legami con la criminalità organizzata legata al mondo dello spaccio ed inoltre annovera precedenti per gravi reati contro la persona, in relazione alla sua appartenenza al mondo ultras.
A seguito degli accertamenti patrimoniali, svolti dagli uomini diretti dal funzionario Alessandra Simone - è emerso che, nonostante il soggetto in questione risultasse svolgere l'attività di elettricista, in realtà traeva le sue principali fonti di sostentamento dal traffico degli stupefacenti. Si tratta della prima applicazione in Lombardia di una misura di prevenzione patrimoniale ad un esponente delle tifoserie organizzate.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Giugno 2019, 19:08
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