Traini, che si bardò con una bandiera tricolore e fece il saluto romano prima di arrendersI ai carabinieri davanti al Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria, disse che voleva vendicare la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta e pezzi: per il massacro è detenuto il pusher nigeriano Innocent Oseghale.
Per la difesa, Traini avrebbe una personalità borderline con presenza di una seminfermità. La Procura di Macerata farà leva per l'entità della condanna anche sulle conclusioni del perito, Massimo Picozzi secondo cui l'azione del 29enne fu «un gesto organizzato compiuto da una persona capace di intendere e di volere, legato ad uno stato emotivo e passionale».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Ottobre 2018, 11:00
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