Migranti, tabacco e carburante: l’ultimo business del contrabbando
Sette arresti, due dei quali ai domiciliari, sono stati finora eseguiti dal Gico della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Napoli, 10 in totale gli indagati, decine le perquisizioni domiciliari eseguite nell' ambito dell' inchiesta dalla Dda di Napoli condotta dai pm Catello Maresca e Maria Di Mauro. Alla banda dei permessi di soggiorno gli investigatori sono arrivati seguendo la pista del terrorismo islamico: una segnalazione della Procura di Roma del Giugno 2016 su trasferimenti di denaro eseguite attraverso le Agenzie di «money transfer» da un algerino in Francia, Belgio, ed altri Paesi dell' Ue, aveva portato all' identificazione di un algerino residente in Belgio legato al terrorista dell'Isis Abdelhamid Abaaoud, sospettato di essere uno degli organizzatori degli attacchi islamisti di Parigi il 13 Novembre 2015 ed ucciso in un' operazione della polizia francese cinque giorni dopo.
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Dalla ricostruzione dei movimenti di denaro è affiorato il network dei permessi di soggiorno falsificati. Nelle mani degli investigatori sono finite alcune agende che riportavano il tariffario: 50-100 euro per una informazione, fino a 3 mila per un permesso di soggiorno rilasciato utilizzando residenze false. 330 richiedenti risultavano residenti nel Cimitero di S.
Maria del Pianto, a Napoli. I falsi certificati di residenza venivano rilasciati dall'algerino Faycal Kheirallah, 42 anni, chiamato «Capo». Della falsificazione dei documenti (carte di identità, passaporti) necessari per la richiestdi di permesso di soggiorno si occupava anche Ahmedi Khemisti, detto «Zidane», un algerino arrestato nel novembre del 2018 dalla Polizia Locale perchè trovato in possesso di migliaia di documenti falsi in un locale di Poggiomarino, nel Napoletano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 16:54
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