Kata, la bimba peruviana di 5 anni, è scomparsa dal 10 giugno e mentre a Firenze continuano le indagini, gli investigatori stanno prendendo in considerazione anche la pista che porterebbe in Romania.
La piccola non è nell'ex hotel Astor
L’unica certezza, al momento, è che, dopo la maxi-ispezione dei carabinieri all’interno dell’ex hotel Astor dove la piccola alloggiava con la sua famiglia, Kata - ossia Mia Kataleya Alvarez Chiclio - non è nell’immobile, né da viva né da morta. E così il profilo della bimba peruviana è stato inserito nei database dell’Interpol. Perché l’assenza di controlli doganali nello spazio Schengen potrebbe aver favorito qualcuno che forse cercava di portare Kata all’estero. Ma accanto al sequestro di persona a scopo di estorsione intanto nella mente degli investigatori si affacciano altri moventi possibili. Compreso quello terribile della pedofilia.
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L'ipotesi del furgone
Il Messaggero di oggi che a 300 metri dall’ingresso dell’ex hotel sgomberato c’è un punto di snodo per la Romania. «Qui ogni sabato arrivano furgoni diretti in Romania.
Garofalo, ex comandante del Ris: «Sequestrata e portata via»
Quindi se la piccola Kata non è all'interno dell'ex hotel bisogna capire come è stata portata via e da chi. E che sia stata portata via è un'ipotesi alla quale ormai tutti danno credito. Secondo l’ex comandante del Ris di Parma Garofalo, consulente della famiglia insieme ad alcuni avvocati, in funzione dello «sgombero che c’è stato e con le ricerche fatte col Gis mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via». Ma, ha aggiunto Garofano parlando ai cronisti, «non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2023, 15:56
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