Ulderico Esposito, morto il tabaccaio colpito da un nigeriano. Salvini: «Galera e poi espulsione»

Ulderico Esposito, morto il tabaccaio colpito da un nigeriano. Salvini: «Galera e poi espulsione»

di Matilde Andolfo
Non ce l'ha fatta Ulderico Esposito, 52 anni, colpito selvaggiamente fuori dalla sua tabaccheria nella stazione metropolitana di Chiaiano, a Napoli il 9 giugno scorso. Troppo grave l'emorragia cerebrale provocata dai pugni che un nigeriano, richiedente asilo di 36 anni, gli aveva sferrato in pieno volto.

Ulderico, detto Rico, è morto ieri, intorno alle 4 del mattino, all'ospedale Cardarelli. Sgomenta la famiglia, la moglie Daniela Manzi e le due figlie Lucia e Alessia, che subito dopo l'aggressione avevano denunciato la pericolosità del nigeriano: «Più volte avevamo segnalato la presenza di quest'uomo che diceva di chiamarsi Joseph e invece si chiama Alfred - aveva dichiarato Daniela - da tre anni presidiava la zona infastidendo chiunque». Una tragedia annunciata, «che però - denunciano i familiari - è stata sottovalutata». Non solo. Daniela e le figlie sono state costrette persino a difendersi dall'accusa di razzismo nei confronti del nigeriano, che era diventato ossessivo e violento.

La sera del 9 giugno il tragico epilogo. Rico, per l'ennesima volta, aveva provato ad allontanare Joseph. Che gli ha urlato: «Tabaccà, omm' 'e merda». Ulderico ha tentato di replicare, ma il nigeriano gli ha sferrato un pugno sulla bocca. Il tabaccaio è caduto sbattendo violentemente la testa al suolo. Soccorso e trasportato in ospedale, Rico è rimasto per settimane in prognosi riservata. Il nigeriano, invece, è stato subito bloccato e portato in carcere. Il capo di imputazione per lui adesso è cambiato da lesioni gravissime a omicidio volontario o preterintenzionale. Bisogna aspettare l'esito dell'autopsia per procedere alla formalizzazione.

Duro il commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «Il tabaccaio aggredito a Napoli da un richiedente asilo nigeriano è morto: era successo lo scorso 9 giugno e grazie al Decreto Sicurezza l'immigrato sarebbe stato espulso. Ora è in carcere e speriamo in una pena esemplare. Quando rimetterà il piede fuori da galera, tra molti anni, sarà subito espulso». Poi l'affondo della Federazione italiana tabaccai, che attraverso il suo presidente provinciale di Napoli, Francesco Marigliano, spiega: «Serve una strategia di lotta al degrado che passi necessariamente per un'azione forte dello Stato».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Luglio 2019, 08:38
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