Spoleto, il genio-urbanista Carlo Ratti ospite agli Incontri di Paolo Mieli

Spoleto, il genio-urbanista Carlo Ratti ospite agli Incontri di Paolo Mieli
SPOLETO - Un visionario, un innovatore o, per dirla con Paolo Mieli, semplicemente un genio. Carlo Ratti è stato ospite a Spoleto nella seconda giornata della rassegna di incontri condotta dal celebre giornalista e organizzata dal gruppo Hdrà nell’ambito del sessantesimo Festival dei 2Mondi. Architetto, ingegnere, urbanista e insegnante al Mit di Boston, Ratti è stato inserito da Forbes tra i “Names You Need to Know” e da Wired nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”. “In generale – spiega - la scienza studia il mondo così com’è, lo osserva e cerca di trovare una legge e un modello. Io faccio parte di coloro che si sforzano di vedere come potrebbe essere, partendo dalle potenzialità del presente per guardare al futuro. Oggi tutti riteniamo che il web sia una delle più importanti invenzioni degli ultimi secoli, eppure la rete non è nata per risolvere un problema, ma per dare vita a qualcosa che non c’era e di cui non si pensava nemmeno che il mondo avesse bisogno”.

Alcune novità tecnologiche, soprattutto, nel campo della mobilità, fanno pensare a un’imminente rivoluzione nella gestione e nella progettazione delle città del futuro. “Su questo fronte – secondo Ratti - sta avvenendo un cambiamento interessante. Il car sharing, per esempio, si sta imponendo ovunque, anche a Roma e, soprattutto, a Milano. C’è sempre più la consapevolezza che un’auto di proprietà non abbastanza utilizzata sia un costo per i privati e per le città. Le auto a guida autonoma diventeranno in un futuro non lontano la norma. E questo, certo, porterà con sé la perdita del lavoro a milioni di persone che per mestiere conducono veicoli. D’altra parte, secondo una stima dell’università di Oxford tra vent’anni circa la metà dei lavori che si fanno oggi scomparirà. Io penso che possa essere un bene che sia una macchina a svolgere le mansioni ripetitive che oggi fanno gli esseri umani. Ma bisogna gestire bene la transizione verso il futuro, redistribuendo le ricchezze ottenute con il risparmio garantito dall’automazione e, magari, istituendo un reddito di cittadinanza. Facciamo pagare le tasse ai robot!”.

Nelle città del mondo la trasformazione è in atto. “Qualche anno fa sono andato a lavorare a Medellin, che in breve tempo si è trasformata da capitale del narcotraffico a centro di avanguardia, diventando una delle città più innovative al mondo. In altri casi c’è stato un degrado. Pechino, per esempio, è una città demolita per far spazio ai grattacieli, che si è liberata del suo grande passato e ha dato vita a un luogo anonimo. A Rio invece si coglie la voglia di riscatto. Ci sono città europee che si stanno trasformando positivamente, come Amsterdam e Göteborg, mentre in Italia abbiamo più paura e ci aggrappiamo a certezze che non hanno più ragione di essere”.

Gli Incontri di Paolo Mieli proseguono domenica con due figure legate alla letteratura e al giornalismo come Teresa Ciabatti e Aldo Cazzullo. Nell’ultimo week end saranno con Paolo Mieli Alessandro Amato, geologo e vulcanologo, Vincenzo Barone, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, il regista e attore Pif e due importanti scrittori, Camilla Baresani ed Edoardo Nesi.
Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Luglio 2017, 15:58
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