Stuprata a 18 anni, il papà ora attacca: «Ingannato da quei ragazzi, erano amici di mio figlio»

Stuprata a 18 anni, il papà ora attacca: «Ingannato da quei ragazzi, erano amici di mio figlio»

Poche ore dopo la denuncia da parte di sua figlia 18enne, che ha detto di essere stata violentata in branco da quattro ragazzi, li aveva giustificati: «Era ubriaca», aveva detto. Ma le parole del papà della giovane erano le parole di un uomo ancora confuso, che non voleva quasi credere che quello che era accaduto fosse vero. E ora cambia posizione: «Alle ragazze violentate che non hanno la forza di denunciare dico: bisogna farlo senza se e senza ma, perché va affermata la legalità e la dignità di ogni donna», le parole dell'uomo.

Leggi anche > Ciro Grillo, il racconto choc della 19enne: «Stuprata nel letto e nella doccia»

La ragazza, 18 anni, ha denunciato di essere stata violentata a febbraio scorso a Tre Fontane, nel trapanese: per questo reato sono stati arrestati quattro giovanissimi, tra Campobello di Mazara e Marsala. «Cosa vorrei dire agli stupratori di mia figlia? Con chi è stato protagonista della violenza non voglio neanche confrontarmi. Due dei giovani arrestati frequentavano casa nostra perché amici d'infanzia di mio figlio: mangiavano qui per anni e ora hanno tradito quella fiducia che c'era. Come papà mi sono sentito ingannato. Campobello di Mazara non può meritare persone di questo tipo».

Subito dopo avere appreso la notizia, ancora frastornato, si era presentato ai carabinieri insieme ai giovani che avrebbero violentato la figlia sostenendo che era ubriaca. Ma una volta avere appreso delle violenze, come spiegano gli stessi investigatori, è stato sempre al fianco della figlia e l'ha sostenuta nella sua scelta di denunciare tutto. «Mia figlia - dice ancora - è molto giù psicologicamente: certe volte esprime la sua solarità, ma capita pure che la notte si sveglia, urla». 

Gli arrestati si difendono davanti al gip

«I miei assistiti hanno chiarito la loro posizione, con una versione dei fatti che, naturalmente, non coincide con quella fornita dalla vittima».

Lo dice l'avvocato Massimo Mattozzi che difende E.B., 23 anni e il cugino F.B., 24 anni, di Marsala, finiti in carcere a Trapani con l'accusa di violenza aggravata su una ragazza di Campobello di Mazara. I due ragazzi sono stati interrogati dal gip Riccardo Alcamo, alla presenza del legale e del pm Marina Filingeri. Per la presunta violenza sono indagati anche altri due ragazzi, finiti ai domiciliari.

«Durante l'interrogatorio è emerso che la ragazza era ubriaca e sarebbe scivolata mentre scendeva le scale e così è stata aiutata a rialzarsi. Da qui i lividi sulle braccia», ha detto l'avvocato. Per gli altri due ragazzi finiti ai domiciliari, G.T., 20 anni (difeso dall'avvocato Giuseppe Pantaleo), e D.C., 22 anni (difeso dal legale Davide Brillo), gli interrogatori di garanzia si svolgeranno in mattinata presso il Tribunale di Marsala. Secondo l'accusa, i giovani avrebbero attirato la ragazza con la scusa dell'invito a una festa. Arrivata nella villetta in cui si sarebbe dovuta tenere la festa la vittima si è accorta di essere sola con i 4. Dopo un rapporto sessuale consensuale con uno di loro sarebbe stata stuprata. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Maggio 2021, 12:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA