Neppure chi lo zar lo conosce bene si aspettava un’invasione totale dell’Ucraina. Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, ha scavato nella vita di Vladimir Vladimirovič Putin, e ne ha fatto una biografia, Putin, vita di uno zar. «Mi ha sorpreso, pensavo a operazioni militari più limitate. Le immagini che stiamo vedendo ci riportano a scenari da seconda guerra mondiale. E alla radice della psicologia di Putin c’è proprio il retaggio di quello che è accaduto in quella guerra».
Che cosa è successo?
«Quando lui è nato, nel 1952, Leningrado, l’odierna San Pietroburgo, era ancora in macerie. È la città che ha subito il più orrendo assedio della guerra, un milione di cittadini morti in 900 giorni. I suoi genitori sono sopravvissuti a stento, suo fratello Viktor, 9 anni, è morto. La sindrome dell’assedio e dell’attacco dal mondo esterno ha condizionato tutta la sua psicologia».
Per questo scatena una guerra?
«Negli ultimi anni è peggiorato, si è molto isolato, vive in suo universo, ha perso i contatti con la realtà. Negli anni Novanta, vicesindaco di Leningrado, ha fatto un viaggio in Italia in camper, con moglie e figli. Un’altra estate è andato a Biarritz, sull’Atlantico. Faceva la classica vita da russo in pantaloncini, che lo teneva in contatto con la realtà e con la gente comune. Adesso invece vive isolato nella cerchia dei Siloviki, quelli che vengono dai servizi segreti e che sono la sua cerchia politica».
Che ruolo aveva nel Kgb?
«Era tenente colonnello. È stato a capo della stazione del Kgb a Dresda, nella Ddr.
E quando crolla l’Unione Sovietica?
«Tutti fanno sparire dalle pareti le fotografie dei vecchi leader sovietici. Lui le sostituisce con l’immagine di Pietro il Grande, lo zar, quasi a rivendicare una connessione tra la Russia di oggi e la Russia imperiale».
Nel suo discorso alla nazione ha fatto una sua ricostruzione storica.
«Ha voluto rivendicare le radici russe dell’Ucraina. Dall’Ucraina sarebbero partiti i patriarchi che hanno poi fondato la città di Mosca. E secondo questa dottrina anche la Crimea è Russia. C’è un sedimento di risentimenti storici, alla base di questo conflitto».
Che uomo è Putin?
«Un uomo glaciale. Agli inizi degli anni Duemila convoca gli oligarchi che negli anni Novanta si sono impossessati delle grandi ricchezze energetiche della Russia. Putin dice: li restituite allo Stato e ve li paghiamo. Ma aggiunge: se non accettate c’è sempre il rischio che qualcuno di voi scivoli nella vasca da bagno o cada dal quinto piano».
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Febbraio 2022, 14:48
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