Prete esclude bambina autistica: «Disturba e non ha consapevolezza». La mamma: la Chiesa dovrebbe accogliere tutti

Un parroco non ha accettato al corso di catechismo una bambina con lo spettro autistico

Prete esclude bambina autistica: «Disturba e non ha consapevolezza». La mamma: la Chiesa dovrebbe accogliere tutti

di Redazione web

Una mamma ha chiesto di far partecipare sua figlia di 7 anni al corso di catechismo, ma la risposta del parroco è stata diversa da quella sperata. Il prete avrebbe deciso di non ammettere la bambina perché autistica. «Disturba e non ha consapevolezza», avrebbe detto il parroco.

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La vicenda

La mamma dopo il rifiuto del parroco, ha riferito: «Eppure mia figlia è scolarizzata e io ero disponibile a restare in classe con lei. La chiesa dovrebbe essere inclusiva», ha raccontato a PalermoToday. Ma il prete avrebbe continuato sulla sua strada, dicendo: «Occorrono catechisti qualificati, pronto a trovare una soluzione con altre parrocchie». La bambina è affetta da disturbi dello spettro autistico, la madre in merito alla sua esclusione dal corso ha detto: «Mi chiedo però: è questa l'inclusione della chiesa che dice di accettare tutti? Avrei accettato se mi avesse detto che è piccola, d'altronde non ha neppure 8 anni, e mi avesse detto 'lasciamola crescere'. La chiesa ti deve accogliere e invece ti rifiuta». 

La risposta del parroco

Il prete ha risposto alle accuse della madre, dicendo: «Le cose non stanno affatto così, la verità è semmai che bambini con queste difficoltà necessitano di catechisti qualificati. La bambina è molto piccola e come residenza appartiene a un'altra parrocchia, per il passaggio anche quando dovrebbe pronunciarsi il suo parroco. Appartiene alla Diocesi di Monreale e non a quella di Palermo, non ha la documentazione. A che titolo la facciamo restare in classe? Serve il nulla osta, per questo non possiamo farcene carico. La bambina inoltre corre tra le aule e disturba la classe, i genitori dovrebbero stare sempre con lei. Se scappa dall'aula e si fa del male di chi è la responsabilità? Per via dell'età, infine, non ha ancora consapevolezza del sacramento.

Deve avere un minimo di percezione dentro».

Il parroco ha poi aggiunto: «Esistono chiese attrezzate per poter ospitare bambini che hanno difficoltà di questo tipo. Adesso, che il documento del vescovo vuole che il percorso di comunione si concluda dopo quattro anni, come faccio a prendermi in carico una bambina che disturba? Ognuno di noi deve avere coscienza, la famiglia le stia accanto. Noi le abbiamo aperto le porte, come abbiamo fatto con tutti gli altri. Noi siamo per l'accoglienza. Ci sono altri due casi come questo, ma lei è troppo vispa. La parrocchia, infine, deve pagare un'assicurazione per ciascun bambino, che nel caso suo sarebbe più alta». 

La madre non si femerà nella sua battaglia, ha infatti detto: «Io mi batterò per bambini speciali come lei perché non è giusto vengano messi da parte, soprattutto dalla chiesa che si dichiara inclusiva e poi non affronta situazioni come questa». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Ottobre 2023, 22:10
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