Bardonecchia, polizia francese armata in centro migranti. La Farnesina convoca l'ambasciatore Masset

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Scoppia il caso sull'irruzione di cinque gendarmi francesi nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine Italia-Francia, dove opera la ong Rainbow4Africa con i migranti. Di fronte allo stupore di medici e volontari, gli agenti della dogana hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. "Non siamo la toilette di Macron", attacca la deputata di Fdi Augusta Montaruli. Mentre anche Enrico Letta twitta che l'irruzione della polizia francese è "l'ennesimo errore sulla questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell'esito elettorale in Italia!", scrive l'ex presidente del Consiglio che ora insegna a Parigi. Per la ong Rainbow4Africa, si è trattato di una 'ingerenza gravissimà.

L'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato alla Farnesina in relazione all'episodio di Bardonecchia. Lo si apprende da fonti del ministero degli Esteri. 

Sono piombati armati nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, dove opera Rainbow4Africa. E, di fronte allo stupore di medici e volontari, hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. È un vero e proprio sconfinamento quello compiuto la scorsa sera da cinque agenti delle dogane francesi. A denunciarlo l'associazione che assiste i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera. Una «grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane», si legge in una nota diffusa a tarda sera, con cui Rainbow4Africa ricorda che «un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra».

Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. E nonostante la rigidità delle autorità francesi. È dei giorni scorsi la notizia della guida alpina francese indagata per avere aiutato una migrante incinta. A denunciare l'episodio sempre Rainbow4Africa, la stessa associazione che nelle scorse settimane ha assistito un'altra donna incinta e malata, respinta al confine, morta dopo un parto miracolo all'ospedale Sant'Anna di Torino. Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta l'irruzione. Gli agenti della dogana francese accompagnavano un migrante, come altre volte in passato.

Solo che anziché scaricarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell'Asgi, l'associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione.
Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del Commissariato, avvisato dalla stessa Ong di quanto stava accadendo. L'episodio rischia ora di diventare un caso diplomatico. Rainbow4Africa ricorda infatti di agire «secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L'azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi», insiste l'associazione, secondo cui «il comportamento adottato nei confronti dell'ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani».


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 31 Marzo 2018, 22:59
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