Pedretti, la procura indaga per istigazione al suicidio

Aperto un fascicolo contro ignoti. I parenti: «Il ristorante era la sua vita»

Pedretti, la procura indaga per istigazione al suicidio

di Salvatore Garzillo

Istigazione al suicidio. È questa l’ipotesi di reato contenuta nel fascicolo contro ignoti aperto dalla procura di Lodi per la morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice 59enne che domenica scorsa è stata trovata senza vita nel fiume Lambro. Gli investigatori sono ormai sicuri che la donna si sia tolta la vita volontariamente, tagliandosi le vene prima di entrare nell’acqua fredda del fiume a poca distanza da “Le vignole”, il ristorante di Sant’Angelo Lodigiano da cui tutto è partito. «Il ristorante era la sua vita - ha detto ai cronisti Angela Giulia, la cugina della vittima - Era molto docile, molto buona e anche tutta la famiglia è così. Sempre disponibili. È stata bastonata ma per che cosa, poi? Per delle stupidaggini. C’è chi fa peggio, molto peggio. Però portare una persona al suicidio per certe str...». Lei, come tante persone che conoscevano la Pedretti, è convinta che a ucciderla sia stata la pressione mediatica dovuta alla valanga social che l’ha travolta dopo il caso della recensione di un cliente che si lamentava di essere stato «messo a mangiare di fianco a dei gay e a un ragazzo in carrozzina».

Ora si concentrano proprio su questo commento le indagini dei carabinieri, che hanno chiesto la collaborazione di Google per risalire all’autore del messaggio e dimostrare, nel caso, se davvero la ristoratrice abbia mentito sulla vicenda per farsi pubblicità.

Un compito non semplice perché quella recensione risale all’aprile 2023 e nel frattempo è stata rimossa. Esiste soltanto un’immagine, lo screenshot pubblicato sulle pagine social del locale della Pedretti, che aveva anche provveduto a oscurare il nome dell’utente. La stessa persona, secondo la versione della donna, che di recente (otto mesi dopo il commento) si era presentato di nuovo in pizzeria ma stavolta avrebbe ricevuto la replica della titolare: «Non selezioniamo i clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno la disabilità. Credo che il nostro locale non faccia per lei». Una giusta reazione che però, il web, ha ritenuto fosse una trovata di marketing. Intanto, davanti alla cancellata del parco di fronte alla pizzeria che ospita pizzeria e appartamento della famiglia della Pedretti è stato esposto questo striscione: «Stampa e tv: rispettate la famiglia e non fatevi vedere più».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Gennaio 2024, 06:40
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