Fase 2, l'alfabeto dei guai per le famiglie: dagli Assegni per i figli a Zero soldi, così i genitori italiani sono rimasti soli

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di Davide Desario
Assegno per il figlio. Serve un rapporto serio tra Stato e famiglie, un riconoscimento universale che fornisca il giusto valore di un figlio messo al mondo in Italia. Altro che reddito di cittadinanza. Serve un assegno a chi ha il coraggio di mettere al mondo un figlio: da 0 a 18 anni costa in media 172mila euro.


Babysitter. Non di sole babysitter vive una famiglia. Seicento euro sono pochi, pochissimi: tant'è che certe famiglie sono costrette a unirsi pagando una sola babysitter per due bambini. Ma così si raddoppiano i rischi. Strano che in tempi in cui si obbliga solo la relazione tra congiunti l'unica misura per andare a lavoro sia far entrare in casa un non congiunto.


Centri estivi. Il centro estivo non è solo un parcheggio, ma un'occasione educativa importante. È vero che i nostri giovani hanno dimostrato una capacità di obbedienza anche superiore agli adulti ma non è pensabile poterci affidare solo a loro. Urgono indicazioni chiare. Se saranno consentiti gruppi con pochi ragazzi per ogni adulto quanto costerà? E chi potrà permetterselo?


Denatalità. È la vera piaga del nostro Paese. Ogni anno muoiono 180mila persone in più di quante ne nascano. Ora come non mai ci siamo resi conto di cosa significa avere tanti anziani da aiutare e pochi giovani che possano sostenerli.


Europa. La comunità europea deve essere una famiglia di famiglie. Attualmente i rapporti sembrano essere solamente di ordine economico. La storia non era iniziata così. E non può rimanere così.


Figli. Far sentire i figli valorizzati non solo da noi che li mettiamo al mondo ma anche dal mondo in cui li mettiamo. Perché pagheranno domani anche le pensioni di chi non ha voluto o potuto avere figli. Figli bene comune non peso da non mettere in comune!


Giri in bici. Il bisogno di ricreazione, di sole, di sport e di socialità dei piccoli e dei giovani non va trascurato. Mai! Può portare nel lungo periodo problemi sociali ancora più grandi. Non esistono solo i runner.


Handicap. I veri discriminati in questo Paese sono i disabili. Anche la Fase 2 non li tiene adeguatamente in considerazione. Né loro né le loro famiglie. Bisogna far ripartire il prima possibile le terapie in presenza.
Anche a domicilio.


Istruzione. La Didattica a distanza per i ragazzi è una realtà tutt'altro che omogenea. Un'offerta che in certe realtà benestanti esalta le opportunità mentre in quelle più disagiate rende ancora più grande la solitudine e il divario sociale. Come si può pensare che una famiglia con tre figli possa avere tre computer e magari altri due per i genitori che devono lavorare in smartworking? Servono anche alternative.


Lavoro. Mai come in questo tempo si è riscoperto il valore del lavoro, e soprattutto della sua legalità, dell'importanza dell'uscita dal nero. Ma quanti genitori a partita Iva in questi due mesi non hanno potuto regolarmente aiutare i propri ragazzi?


Mutuo. È la vera spesa delle famiglie. In molti casi, nonostante i proclami, le banche non hanno sospeso le rate. Mettendo le famiglie sul lastrico e costringendole a erodere quei pochi risparmi.


Nonni. Una risorsa che molte famiglie hanno difeso con il sacrificio personale, un tesoro che molte, troppe famiglie hanno perso in pochi giorni. Un sacrificio umano che ci invita a una ripresa più consapevole di relazione. E la politica deve capirlo.


Opportunità. Anzi, pari opportunità. Quante donne, in questi mesi di coronavirus, hanno visto annullate le proprie conquiste nel mondo del lavoro? Quante hanno rinunciato ai congedi parentali per paura ancora una volta di essere penalizzate?


Pensioni. Fare un figlio oggi in Italia è la seconda causa di riduzione in povertà. Allora non dobbiamo lamentarci se poi salta il sistema pensionistico. Forse ci si dimentica che le pensioni di domani saranno pagate dai nostri figli. Anche quelle di chi figli non ne ha.


Quoziente. Quello familiare in Francia è stato istituito durante la seconda guerra mondiale, in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. In Italia viene promesso da almeno 25 anni. Ma nemmeno il coronavirus sembra aver convinto il governo a mettere fine alla discriminazione fiscale delle famiglie.


Reddito di emergenza. È l'evoluzione del reddito di cittadinanza. Ancora una misura assistenzialista. È ora di investire sulle famiglie con strumenti diversi e moderni.


Sussidiarietà. Ruolo fondamentale delle famiglie è sussidiario perché dove non arriva lo Stato arrivano le famiglie che tappano gratuitamente i buchi del welfare e mai come in questo tempo ce ne siamo accorti.


Tasse. Il deficit che stiamo generando oggi peserà sulle spalle dei nostri figli in termini di pressione fiscale. Oltre il danno di un presente di sacrifici, anche la beffa di un futuro incerto.


Unicità. Le famiglie italiane sono 26 milioni e si sono comportate e hanno mostrato una coesione migliore di qualsiasi altro paese in questa emergenza. Tutto questo va valorizzato.


Voucher. La parola magica che sembra risolvere tutti i problemi delle famiglie trascurando il fatto che oggi soprattutto la crisi genera bisogno di liquidità. Le famiglie sanno bene come amministrare il denaro.


Zitti tutti. Conte ha detto «Se ami l'Italia, mantieni le distanze». Le famiglie italiane dicono a Conte: «Se ami l'Italia, non prendi le distanze dalle famiglie». Un minuto di silenzio perché uccidere la speranza delle famiglie è uccidere l'Italia.

davide.desario@leggo.it

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Maggio 2020, 15:06
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