Dottoressa violentata in guardia medica, scarcerato l'aggressore: ecco cosa è successo

Dottoressa violentata in guardia medica, scarcerato l'aggressore: ecco cosa è successo
La denuncia della dottoressa barese di essere stata violentata mentre era in servizio in una guardia medica è stata presentata troppo tardi e, per questo, il Tribunale del Riesame di Bari ha disposto la scarcerazione del presunto aggressore.


3403695_1123_32638771.jpg


All'uomo, il 51enne Maurizio Zecca di Acquaviva delle Fonti arrestato lo scorso 13 novembre, i giudici hanno concesso i domiciliari con braccialetto elettronico per il solo reato di stalking. La presunta violenza risale al dicembre 2016 ma la donna l'ha denunciata solo 9 mesi più tardi. Il reato è quindi ritenuto improcedibile dal Tribunale perché, anche se «i fatti in contestazione possono essere valutati come realmente accaduti», spiegano i giudici del Tribunale del Riesame, la querela doveva essere presentata entro sei mesi dal fatto.

NON DENUNCIÒ PER VERGOGNA Non avrebbe denunciato prima per vergogna la dottoressa in servizio come guardia medica, vittima di violenza sessuale da parte di un paziente all'interno dell'ambulatorio. La presunta violenza, infatti risale al dicembre 2016 ma la donna ha sporto querela solo 9 mesi dopo, nel settembre 2017, perché il suo aggressore avrebbe continuato a perseguitarla fino a minacciarla di morte e questo l'avrebbe spaventata al punto da decidere di denunciarlo.

Il reato di violenza sessuale, però, è procedibile solo a querela di parte e questa deve essere presentata entro sei mesi dal fatto.
Il ritardo nella denuncia ha quindi determinato la scarcerazione dell'uomo con concessione dei domiciliari.

Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Dicembre 2017, 16:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA