Caso Cucchi, il carabiniere Tedesco stringe la mano a Ilaria: «Mi dispiace»

Caso Cucchi, il carabiniere Tedesco stringe la mano a Ilaria: «Mi dispiace»
«Mi dispiace». A rivolgere queste parole ad Ilaria Cucchi, dopo l'interrogatorio reso in aula davanti alla Corte d'Assise, è Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionaleÿche ha accusato gli altri due militari coimputati nel processo per la morte di Stefano Cucchi. Dopo essersi sottoposto all'esame testi, Tedesco si è alzato dirigendosi verso Ilaria, sorella del detenuto morto nel 2009, e stringendole la mano le ha pronunciato la frase.

«Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo si sono nascosti per dieci anni dietro le mie spalle. A differenza mia, non hanno mai dovuto affrontare un pm. L'unico ad affrontare la situazione e ad avere delle conseguenze ero io. In tutti questi anni l'unica persona che aveva da perdere ero io, ero l'unico minacciato». Lo ha detto in aula davanti alla Corte d'Assise, Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionaleÿche ha accusato gli altri due militari coimputati coinvolti nel processo per la morte di Stefano Cucchi, il giovane geometra morto nel 2009. «Cominciai a maturare la convinzione di dover parlare il 30 luglio 2015, quando fui convocato dal pm», ha anche spiegato Tedesco, il quale in aula ha anche ricostruito tutte le fasi dell'arresto di Stefano dicendo di aver visto personalmente lo scambio droga-denaro di Cucchi con il suo cliente e indicando tutti i componenti del gruppo che realizzarono le varie perquisizioni (personale, dell'auto e domiciliare) del giovane quella notte.


«Dopo il primo schiaffo, Stefano non ha avuto il tempo di lamentarsi, non ha gridato. È caduto in terra stordito e non ha urlato neppure dopo il calcio che gli è stato sferrato a terra. Poi, quando l'ho aiutato a rialzarsi, gli ho chiesto come stava e lui mi ha detto di stare tranquillo perché era un pugile. Ma si vedeva che non stava bene». Lo ha detto in aula Francesco Tedesco, il carabiniere superteste e imputato di omicidio preterintenzionale che ha accusato del pestaggio gli altri due militari coimputati.

«Vorrei ringraziare l'avvocato Lampitella, difensore di D'Alessandro, che ci ha fornito un ulteriore e rilevante elemento.
Stefano in auto con i carabinieri al rientro dalla stazione Casilina avrebbe detto 'io muoio ma a te ti levano la divisà. Stefano era stato appena picchiato e stava proprio male». Lo scrive su Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, in merito ad una domanda formulata in aula dal legale della difesa al processo sulla morte del giovane detenuto Stefano Cucchi, nel 2009. In aula, davanti alla Corte d'Assise, oggi il legale aveva chiesto al carabiniere Francesco Tedesco, imputato e superteste al processo, se fosse stata pronunciata la frase in questione. La risposta di Tedesco è stata negativa.


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Aprile 2019, 15:01
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