La guerra al Covid ha avuto importanti ripercussione economiche e fra i settori che ne hanno risentito di più c'è quello del divertimento, con molte realtà in profonda crisi come quelle dei night club. I night club, assimilati alle discoteche, sono rimasti chiusi per una settimana dopo il decreto legge del 24 dicembre scorso e oggi, chi ha potuto riaprire, lavora con la licenza accessoria di bar e ristoranti ed è tenuto a seguire le regole imposte alla ristorazione.
Leggi anche > Flurona, in Israele il primo caso di Covid e influenza insieme»
Covid, night club in crisi
Un danno enorme per i gestori e per il personale impiegato: «È stato un duro colpo, per noi è come ricominciare da capo dopo il lockdown – ha spiegato Marco Loiodice, gestore del locale di lap dance di Milano Extasià, all'Adnkronos - Noi ci stavamo riprendendo, ma improvvisamente il giorno di Natale ci hanno nuovamente chiuso, senza avvertici e senza dirci nulla su eventuali ristori».
I locali "dimenticati"
Mentre i night club soffrono, altre attività imprenditoriali sembra abbiano trovato degli escamotage: «I night club sono molto più controllabili di un ristorante o un pub, che hanno iniziato, di frodo, a svolgere l'attività di locali notturni, dove sono tutti seduti e senza mascherina, mentre noi che abbiamo mascherine e non abbiamo gli assembramenti che possono esserci in un pub siamo stati chiusi». Il decreto sembra poi abbia dimenticato i club privati di lap dance: «Sono stati lasciati aperti e fanno entrare tutti. Discoteche abusive, che hanno anche meno controlli di noi che paghiamo un mare di tasse. Il governo in questo modo facilita la concorrenza sleale».
Personale in crisi: le ballerine cambiano lavoro
Nei due anni del Covid il locale ha perso circa la metà del fatturato ma tutto il settore è in allarme rosso. A risentirne è stato anche il personale: «Ci hanno riaperto, ma non siamo neanche sicuri di ritrovare il personale, molte ballerine sono ritornate nei loro Paesi (…) Abbiamo perso parecchia gente.
Adesso si riprende il lavoro, ma c'è bisogno di un cambiamento: «Chiediamo solo che ci lascino lavorare e non ci prendano sempre come capri espiatori. O chiudono tutti i locali o non chiude nessuno. Noi almeno siamo anche più controllabili».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2023, 08:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA