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Alcune foto, pubblicate in esclusiva dal portale locale MessinaOra.it, hanno immortalato un assembramento creatosi durante il corteo funebre per Rosario Sparacio, fratello di un ex boss mafioso diventato collaboratore di giustizia. Amici e parenti hanno percorso diverse centinaia di metri, a piedi o a bordo di auto e moto, per accompagnare il feretro al cimitero. Tra i primi a denunciare l'episodio c'è stato Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia dell'Ars: «Mentre in Italia non si celebrano pubblicamente funerali né matrimoni, com'è stato possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il feretro del fratello di un capomafia? Dal sindaco Cateno De Luca, sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto, stavolta è venuto solo il silenzio».
Anche Ignazio Corrao, europarlamentare e responsabile per gli Enti Locali del M5S, ha attaccato Cateno De Luca: «Che fine ha fatto il sindaco sceriffo di Messina? Niente diretta Facebook con i parenti dei boss? Niente postura mussoliana e spettacolo acchiappalike? Facile fare i forti con qualche cittadino che attraversa lo Stretto per tornare a casa e poi non accorgersi di quel che succede nella propria città. Quanto accaduto a Messina è davvero intollerabile, Cateno De Luca fa quotidiani show da sceriffo agli imbarchi dei traghetti additando come delinquenti gli automobilisti che fanno rientro in Sicilia e poi consente che nella sua città si riuniscano ed escano in corteo decine e decine di persone per il funerale di parenti mafiosi».
L'episodio, però, ha avuto diversi strascichi, a cominciare da quelli giudiziari. La Questura di Messina ha avviato degli accertamenti sui funerali di Rosario Sparacio, fratello dell'ex boss poi pentito Luigi Sparacio, a causa dell'assembramento di persone dietro il carro funebre, vietato dal Dcpm sul coronavirus. La Squadra Mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Antonino Sfameni, sta eseguendo dei controlli. La polemica, però, non si è spenta, anche perché il nipote di Rosario Sparacio ha attaccato su Facebook i giornalisti, definendoli "pezzi di m...", ed ha ringraziato il sindaco: «Condividiamo perchè anche il sindaco ha dato ragione alla mia famiglia! Grazie Cateno De Luca, sei coerente e onesto in tutto e per tutto!».
Anche il ringraziamento diretto dalla famiglia al sindaco ha suscitato parecchie polemiche e Cateno De Luca si è visto costretto a prendere le distanze: «Non voglio essere ringraziato dalla famiglia Sparacio per una vicenda che ho appreso dalla stampa e che oggi ho avuto modo di approfondire con l'ufficio di gabinetto del questore di Messina con particolari che non posso svelare».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Aprile 2020, 11:56
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