Christian Menin, morto a 7 anni annegato in piscina: in cinque a processo, anche i genitori

Secondo la Procura, i genitori sarebbero colpevoli di una gravissima negligenza, così come due bagnini e l'amministratrice della società che gestisce la piscina comunale di San Pietro in Gu

Christian Menin, morto a 7 anni annegato in piscina: in cinque a processo, anche i genitori

Christian Menin, chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone per la morte del bambino annegato in piscina il 9 agosto dello scorso anno, a San Pietro in Gu (Padova). Anche per i genitori di Christian, morto a neanche sette anni, è stato chiesto il processo.

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Il prossimo 16 maggio, davanti al gup Maria Luisa Materia, anche papà Emanuele, 31 anni, e mamma Lisa, 26, dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo. Il pm Roberto D'Angelo, nella sua inchiesta, ha cercato di ricostruire quanto accaduto nella tragedia dell'estate scorsa. Christian, che non sapeva nuotare, era sfuggito al controllo dei genitori e di due bagnini. Secondo l'accusa, inoltre, i primi soccorsi sarebbero arrivati solo dopo cinque minuti, impedendo così di salvare il bambino. Come scrive Marco Aldighieri per Il Gazzettino, il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per Michela Campana, 41enne di Bassano del Grappa e amministratore della società Conca Verde Piscine che gestisce la piscina comunale di San Pietro in Gu.

E anche per Diego Poletto, 43enne di Bassano del Grappa responsabile dei bagnini, e per la 22enne Maya Serraglio, bagnina di Bressanvido (Vicenza).

Secondo l'accusa, i genitori sarebbero responsabili di una grave negligenza: pur sapendo che non sapeva nuotare, avrebbero lasciato il figlio da solo vicino alla piscina, profonda fino a 1,20 metri, senza assicurarsi che avesse ciambelle, braccioli, o altri strumenti di salvataggio. Diego Poletto non avrebbe predisposto un adeguato servizio di sorveglianza e non sarebbe intervenuto tempestivamente per salvare Christian. Accuse analoghe anche per la giovane bagnina, che non avrebbe sorvegliato con attenzione la vasca dove il bambino è annegato. L'amministratrice Michela Campana, invece, non avrebbe predisposto segnali di pericolo nel luogo della tragedia.

Il piccolo Christian Menin era annegato all'ora di pranzo del 9 agosto 2021. Ad accorgersi del corpicino che galleggiava, riverso a pancia in giù, era stata proprio la giovane assistente bagnina, che aveva tentato invano di rianimare il bambino. Inutile anche il massaggio cardiaco praticato dal personale sanitario arrivato da Cittadella.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2022, 17:37
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