​Covid, Andrea Crisanti: «Le nuove varianti sono infettive ma siamo ciechi sui dati»

Secondo il microbiologo 69enne bisogna vaccinare tutte le persone sopra i 75 anni

Covid, Andrea Crisanti: «Le nuove varianti sono infettive ma siamo ciechi sui dati»

di Redazione web

Andrea Crisantiprofessore di microbiologia e senatore Pd, ne è convinto: «Quelle che circolano attualmente sono varianti Omicron molto infettive la cui trasmissione è facilitata dal fatto che è passato tanto tempo dalla vaccinazione e che hanno molte mutazioni, che le rendono in qualche misura  invisibili agli anticorpi indotti dalle vaccinazioni precedenti», ha spiegato Andrea Crisanti a Adnkronos Salute.

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Andrea Crisanti: «Dati poco attendibili»

«I casi di Covid aumentano, ma di fatto siamo ciechi, perché non vengono forniti dati in modo costante e i dati attuali perlopiù non sono attendibili perché c'è chi si fa il test da solo, o con vari test», spiega il senatore Pd. L'esperto fa il punto sulla situazione Covid e sulle nuove varianti, da Eris (EG.5) all'altamente mutata Pirola (BA.2.86).

Eris e Pirola, il parere dell'esperto

Eris mostra un andamento in crescita e avanza anche in Italia. Mentre per Pirola, secondo  Andrea Crisanti, «è troppo presto per dire che impatto potrebbe avere.

Va precisato che finora siamo di fronte a varianti che sono molto simili a Omicron».

 

La campagna vaccinale

La campagna vaccinale in vista delle stagione fredda è ormai alle porte, i nuovi vaccini aggiornati sono attesi a partire dalla prossima settimana. «In maniera generica – osserva il senatore Pd – si può dire che tutte le persone sopra i 75 anni si dovrebbero vaccinare» e ovviamente «fra i più giovani chi ha alcune patologie che espongono a un rischio aumentato».

Quanto ai tamponi, «io un test lo farei in presenza di sintomi, specialmente se si è a contatto con persone fragili», conclude il microbiologo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2023, 20:03
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