Botte e minacce alla compagna incinta. «Vattene, mi fai schifo con il pancione. La legge è dalla mia parte»

Botte e minacce alla compagna incinta. «Vattene, mi fai schifo con il pancione. La legge è dalla mia parte»

di Federica Serfilippi
«Ti ammazzo, ti taglio come una salsiccia, ti butto l’acido così non ti trova più nessuno. Conosco i giudici, la legge è dalla mia parte». Sono solo alcune delle minacce che un senigalliese di 40 anni avrebbe rivolto quasi quotidianamente a quella che ormai è la sua ex compagna, di sei anni più giovane e originaria dell’est Europa. Le parole che le avrebbero reso la vita un inferno a partire dal 2012 sono state ripetute dalla vittima stessa in udienza, nell’ambito del processo dove l’ex convivente è imputato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Oltre alle minacce e agli insulti, infatti, la donna sarebbe stata picchiata, presa per il collo e strattonata. In almeno due occasioni, la 34enne era dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso per le botte ricevute.
  
La prima denuncia della donna – parte civile al processo tramite l’avvocato Ruggero Tomasi - è scattata nel 2017, a seguito della quale al 40enne era stato imposto il divieto di avvicinamento alla madre dei suoi due figli. Il provvedimento si è inasprito due mesi fa con la reiterazione del comportamento violento dell’imputato, capace di presentarsi di fronte alla sua ex con una mazza da baseball. Da fine ottobre, dunque, si trova ai domiciliari. «Tutto è iniziato – ha detto la 34enne in aula – quando ero incinta del nostro primo figlio. Diventava furioso per qualsiasi cosa, non potevo fare nulla senza il suo permesso. Mi diceva anche “mi fai schifo con la pancia”, “sei una straniera di m…eri una morta di fame e ora fai la bella vita”. Per me era incubo. A fine 2013, quando eravamo a casa di mio padre, mi ha trascinata per i capelli e portata via a forza. Rientrando in albergo, ha minacciato di buttarmi giù dal balcone se non gli avessi fornito la password della mail».

Nella storia della 34enne ci sono anche violenze perpetrate ai danni dei suoi cari. Il giorno di Natale dello scorso anno, l’imputato si sarebbe avvicinato all’ex (in quel momento in compagnia del figlio maggiore e della madre) con una mazza da baseball, poi utilizzata contro la carrozzeria dell’auto dove, nel frattempo, si era rinchiuso il terzetto.
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Dicembre 2018, 14:00
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