Il piccolo Nicolò, 2 anni, è morto per un overdose di hashish. Lo scorso 28 luglio il padre del bimbo, Diego Feltrin portò d'urgenza suo figlio all'ospedale di Pieve di Cadore, perché aveva accusato un malore dopo aver raccolto qualcosa di scuro da terra, mentre stava giocando in un parco.
Nicolò avrebbe ingerito hashish, che ne avrebbe provocato la morte. A due mesi di distanza da quella tragedia che ha sconvolto la piccola comunità di Codissago di Longarone, nel bellunese, il padre del bimbo è indagato per omicidio colposo, scrive il Corriere della Sera.
Sospetti sul papà
In seguito all'autopsia, gli inquirenti hanno chiesto all'uomo di sottoporsi al test del capello perché si presume che la droga ingerita dal piccolo, potrebbe essere stata usata dal padre. Feltrin però, si è recato in laboratorio completamente glabro, rendendo impossibile la raccolta di materiale corporeo per eseguire le analisi.
Malore del piccolo
Feltrin la sera del 28 luglio si presentò con il bimbo in braccio in ospedale dopo una corsa disperata in auto, dopo che il bimbo addormentatosi per il pisolino pomeridiano non si svegliava più. In ospedale Nicolò aveva il battito cardiaco estremamente rallentato, finché è andato in arresto cardiaco. Ai carabinieri, l'uomo raccontò che Nicolò aveva ingerito «una strana sostanza al parco pubblico sotto casa», ma che era riuscito a toglierlo subito dalla sua bocca. Allora i militari hanno deciso di perquisire la casa dove viveva il bimbo e hanno trovato un panetto di hashish, che si trovava in una tazza sul comodino del bambino. Sospetti che poi hanno trovato una seconda conferma nell'autopsia.
<Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2022, 12:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA