Maradona, toccata e fuga a Napoli in Procura: «Io ambasciatore azzurro? Parliamone»

Maradona, toccata e fuga a Napoli in Procura: «Io ambasciatore azzurro? Parliamone»
NAPOLI - Io ambasciatore del Napoli nel mondo? Se ne pu parlare, io ho Napoli nel cuore e quindi naturale per me portarla in giro per il mondo.



Così Diego Armando Maradona ha risposto, attraverso il suo legale Angelo Pisani, all'idea lanciata oggi dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis di farlo diventare un ambasciatore del club azzurro nel mondo, in particolare negli Usa e in Oriente.



Dopo un lungo periodo di rapporti non sempre facili, ieri Maradona e De Laurentiis, che si erano già conosciuto quando Diego girò delle scene del film «Tifosi», prodotto proprio dal patron azzurro, si sono abbracciati in tribuna allo stadio San Paolo, dove il produttore cinematografico ha regalato a Diego anche una maglia del Napoli e una sciarpa azzurra. «Questa - commenta Pisani - è una bella notizia. Di fatto Diego è da sempre un ambasciatore del Napoli e di Napoli e ufficializzare la cosa sarebbe bello e giusto».



Intanto Diego è tornato oggi a Napoli per affrontare due questioni giudiziarie. L'ex pibe de oro ha presentato, insieme al suo legale Angelo Pisani, due memorie difensive alla Procura di Napoli. La prima riguarda il contenzioso con Equitalia che chiede a Maradona 40 milioni di euro per vicende relative al periodo in cui giocava a calcio in Italia.



Nella memoria difensiva di 36 pagine, Maradona ha ribadito che «non c'è mai stata la presunta evasione fiscale - spiega Pisani - tanto è vero che i giudici penali e tribunali dal 1992 hanno escluso qualsiasi violazione». Alla memoria, spiega Pisani, «sono state allegate anche la sentenza penale del tribunale di Napoli del 1991 e la sentenza della Commissione Regionale Tributaria della Campania del 1992 che assolve Ferlarino, Careca, Alemao e si estende anche a Maradona. In più abbiamo depositato il condono fiscale a cui il curatore fallimentare del Napoli decise di aderire nelle more della definizione dei debiti del club azzurro al momento del fallimento». Maradona, ricorda il suo avvocato, ha depositato anche un allegato con le risposte scritte di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate che «quando chiedemmo l'accesso agli atti dichiararono di non essere in possesso dell'accertamento originario e della cartella esattoriale del 1990».



Maradona ha presentato anche una memoria difensiva in merito alle querela sporta nel febbraio 2013 da Cristiana Sinagra e suo figlio Diego Armando junior - nato 27 anni fa da una relazione con il calciatore argentino - per diffamazione a mezzo stampa. L'esposto si riferisce ad alcune dichiarazioni rilasciate il 28 novembre scorso 2012 dal suo avvocato argentino, Victor Stinfale il quale affermò, tra l'altro, che Diego junior era nato in conseguenza di un «rapporto occasionale».



Nella memoria, Maradona, riporta Pisani, «chiarisce di non aver mai diffamato nè la sinagra nè il ragazzo come ha dichiarato anche in un video di qualche tempo fa. Dopo il blitz napoletano, Maradona è ripartito in macchina alla volta di Roma per far ritorno all'Hotel Cavalieri Hilton.



Stasera l'ex asso argentino ha in programma una cena in un ristorante di Roma con alcuni ex compagni di squadra del Napoli, tra gli invitati dovrebbero esserci anche Giuseppe Bruscolotti e Bruno Giordano. Domani Maradona sarà nella sede di Roma del Parlamento europeo per una conferenza stampa promossa dall'eurodeputato napoletano di Forza Italia Enzo Rivellini, cui prenderà parte anche il vicepresidente della Commissione Econ Pablo Zalba Bidegain: al centro dell'incontro la vertenza col fisco italiano.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Febbraio 2014, 21:01