Egitto, uccisi 30 dimostranti negli scontri. Oltre 700 arresti in due giorni

Egitto, uccisi 30 dimostranti negli scontri. Oltre 700 arresti
Sono almeno 15 i morti a Alf-masqan, a Giza, nella parte orientale del Cairo. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Altri 2 morti si registrano a Helwan, sud del Cairo, e 1 ad Alessandria. In tutto il Paese, le vittime sono 30. Il numero di arrestati da stamani è salito a 450, oltre 700 da ieri.



​Resta altissima la tensione in Egitto. Un ordigno esplosivo di piccole dimensioni è stato lanciato oggi oltre la recinzione di un centro di addestramento della polizia del Cairo, senza provocare vittime.Lo ha reso noto la polizia. L'attentato segue i quattro attacchi mortali che hanno scosso la capitale ieri, nel terzo anniversario della rivolta popolare del 2011.



Un'esplosione si è verificata invece in un centro delle forze di sicurezza a Suez. Lo annuncia la tv di Stato egiziana, senza fornire altri dettagli. Secondo le prime informazioni, l'esplosione è stata causata da un ordigno piazzato davanti all'ingresso della sede della sicurezza centrale del governatorato di Suez, riferisce una fonte all'ANSA senza fornire dettagli su eventuali vittime o danni.



Gli scontri Violenti scontri sono scoppiati in varie zone di Alessandria, a est del Cairo, tra pro-Morsi e forze dell'ordine, che sparano in aria con armi da fuoco e lanciano lacrimogeni per disperdere la folla. Lo affermano fonti della sicurezza. La polizia egiziana ha sparato lacrimogeni nel quartiere Mohandesin del Cairo per disperdere due manifestazioni dirette dalla moschea "Mostafa Mahmoud" a Piazza Tahrir, luogo simbolo della rivoluzione del 2011. Lo ha riferito il sito web del quotidiano "Al-Ahram", precisando che una delle manifestazioni era composta da sostenitori del presidente islamico deposto, Mohamed Morsi, mentre l'altra era stata organizzazione dal Fronte del cammino rivoluzionario, che si oppone ai Fratelli Musulmani e all'esercito.



Almeno due tank M113 sono avanzati lungo il ponte 6 Ottobre al Cairo, a poca distanza da piazza Tahrir, per disperdere i dimostranti che, dopo che i due mezzi corazzati hanno sparato colpi di avvertimento, si sono dati alla fuga. Lo riferiscono testimoni. La manifestazione continua nelle strade circostanti.



Il discorso di Mansour Il portavoce della presidenza ad interim egiziana ha annunciato per domani un «importante discorso» del capo di Stato provvisorio, Adly Mansour. Mistero sul contenuto: da giorni è atteso un suo intervento per rendere nota la ratifica della nuova Costituzione e indire elezioni presidenziali - che si prevedono a fine marzo, inizio aprile - e quelle politiche, seconda fase della road map dopo la destituzione di Morsi.



Il primo kamikaze Ieri un attentatore suicida ha colpito, per la prima volta nella sua storia, il Cairo, la capitale più popolata del mondo arabo, con i suoi circa 90 milioni di abitanti, provocando la morte di sei persone. L'attentato, compiuto alla vigilia del terzo anniversario della rivoluzione del 25 gennaio 2011 che depose Hosni Mubarak, è stato rivendicato da un gruppo terrorista considerato vicino ad Al Qaeda. Lo stesso gruppo (Ansar Bait el Makdees, i Partigiani di Gerusalemme) avrebbe poi intimato agli egiziani di »non uscire domani di casa« per celebrare l'anniversario.



Rapiti quattro membri ambasciata Egitto in Libia Sono stati rapiti a Tripoli, in Libia, quattro membri dello staff dell'ambasciata egiziana. Lo ha riferito l'agenzia d'informazione ufficiale "Lana", precisando che tra le persone prese in ostaggio figura anche l'addetto amministrativo. Ieri, sempre a Tripoli, è stato sequestrato un altro membro dello staff della rappresentanza diplomatica del Cairo. Secondo la stampa libica, l'ondata di sequestri potrebbe essere collegata all'arresto avvenuto venerdì ad Alessandria, nel nord dell'Egitto, di Shaaban Hadeia, leader di una milizia di ex ribelli libici legata al ministero della Difesa di Tripoli.
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Gennaio 2014, 20:55
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