Il Brasile dai due volti e il terrore
di proteste, violenze e attentati

Il Brasile dai due volti e il terrore di proteste, violenze e attentati

di Ernesto De Franceschi
Violenze di strada, popolazione insofferente, proteste e scioperi selvaggi. Il Mondiale che prender il via domani a San Paolo con Brasile-Croazia si scontra con proteste e scioperi: i lavoratori della metropolitana di San Paolo hanno deciso di avviare uno sciopero ad oltranza per chiedere un aumento del salario del 16,5%. La colpa della Coppa di aver distolto risorse per i servizi pubblici (scuole e ospedali) dirottandoli su stadi, spesso cattedrali nel deserto.





Così sarà un Mondiale con un imponente schieramento di forze di polizia per evitare match bloccati dai manifestanti. Persino l'esercito è stato messo in campo dalla presidente Dilma Rousseff per evitare tafferugli in mondovisione.



Amnesty International avvisa: «Chi scenderà in strada per manifestare rischia di andare incontro a una violenza indiscriminata da parte della polizia e dell'esercito, che stanno aumentando gli sforzi per controllare le proteste». E poi c'è l'incubo febbre dengue: in Brasile solo l'anno scorso si sono registrati un milione e quattrocento mila casi di contagio. C'è il rischio che il virus possa entrare nei Paesi d'origine dei turisti, utilizzando il tifoso come veicolo inconsapevole.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Giugno 2014, 15:04
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