Rita Rusic: «Ho salvato la vita al mio ex Vittorio Cecchi Gori, lo osservavo da un po'. Un giorno sua madre mi disse: "Tu non eri prevista"»

Al settimanale Gente racconta come ha salvato la vita al suo ex marito Vittorio Cecchi Gori. Progetti futuri? Riprovarci con il cinema...

Rita Rusic: «Ho salvato la vita al mio ex Vittorio Cecchi Gori, lo osservavo da un po'. Un giorno sua madre mi disse: "Tu non eri prevista"»

di Luca Uccello

Rita Rusic ha salvato la vita a Vittorio Cecchi Gori, l'ex marito da cui si è separata oramai 24 anni fa. L'ha fatto con il cuore, per il legame d'affetto che li unisce e che le impedisce di non preoccuparsi del suo stato di salute. «Vittorio ha un’età, è in sovrappeso e ha dei problemi che con l’avanzare degli anni non vanno certamente a migliorare. Lo stavo tenendo d’occhio perché negli ultimi tempi non mi convinceva e così l’ho fatto ricoverare prima del suo consueto check up. Questa è stata la sua salvezza perché quando la situazione è precipitata lui era già in ospedale. È stato fortunato».

Una "famiglia" su cui Vittorio può sempre appoggiarsi. Perché come confida Rita Rusic a Gente: «Vittorio non ha nessuno e nei momenti difficili sa che può contare su me e su Mario (il loro secondogenito, ndr), perché nonostante tutto, anche se non riusciamo a perdonargli tante cose brutte del passato, siamo qui».

Una vita insieme nonostante non fosse inizialmente desiderata. «Quando conobbi Vittorio - racconta ancora al settimanale diretto da Umberto Brindani - lui viveva ancora con i genitori. Producevano due o tre film all’anno poi assieme abbiamo fatto il grande salto. Quando ci siamo lasciati, dopo vent’anni di matrimonio, producevamo 12 film all’anno e ne distribuivamo 60.

Avevamo anche due televisioni nazionali e una squadra di calcio, la Fiorentina. L’impero lo abbiamo costruito insieme».

Rita Rusic è nata a Istria, si sente da sempre italianissima. Ha studiato in colleggio poi a Milano. Lì ha cominciato a fare la modella, poi una piccola parte in un film. Ma lei voleva fare altro. «Volevo cantare ed ebbi anche dei contratti negli Stati Uniti, poi mi proposero la parte di Eleonora Giorgi in Attila. Lei aveva cambiato idea all’ultimo momento e, nonostante Vittorio non fosse d’accordo, alla fine la feci io, ma è stato un caso. Vittorio era molto geloso e non voleva neanche che cantassi...».

Il rapporto con la famiglia di Vittorio? «Mario era geloso anche del figlio! Non mi ha mai fatto i complimenti per i traguardi che avevo raggiunto, però mi adorava. Gli piaceva la mia affidabilità. Scherzando mi diceva: “Hai sbagliato Cecchi Gori!”. Invece mia suocera una volta mi disse: “Tu non eri prevista!”, ed era vero ma ormai c’ero. E intendevo rimanerci».

Con suo figlio Mario ha l'intenzione di produrre un film nel 2024? Vittorio dice sempre di no ma lei ci crede: «Mario ha il Dna dei produttori. Certo, sia lui che Vittoria sono rimasti traumatizzati dal nostro divorzio, dal fallimento del gruppo Cecchi Gori e hanno paura di sbagliare. Gli dico sempre che gli errori servono per migliorare e li sprono ad andare avanti. Io l’ho fatto. Quando mi sono separata andai a vivere negli Usa, dove con mia figlia e una socia abbiamo aperto un concept store che si è rivelato un grande successo. Ma il cinema è una malattia incurabile».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Marzo 2024, 16:11
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