Chiara Ferragni, i legali dell'influencer: «Nessun reato, pronti a collaborare». La linea della difesa, ma c'è un problema

«Pronti a collaborare con qualunque Procura d'Italia in attesa di chiarezza su chi siano i magistrati competenti a indagare e con cui interloquire»

Video

di Cristina Siciliano

Le vacanze di Natale più difficili degli ultimi anni per Chiara Ferragni. Dopo la bufera del caso Balocco, l'imprenditrice è corsa ai ripari affidandosi a una task force di esperti nella gestione delle crisi aziendali e trincerandosi dietro un silenzio serrato. Di conseguenza, dopo la Procura di Milano che il 19 dicembre ha aperto un fascicolo delegando le indagini alla guardia di finanza, anche quella di Prato ha avviato un procedimento, al momento senza indagati o ipotesi di reato.

«Pronti a collaborare con qualunque Procura d'Italia in attesa di chiarezza su chi siano i magistrati competenti a indagare e con cui interloquire». A dirlo alle agenzie sono stati gli avvocati dello studio legale Bana di Milano, che stanno assistendo Chiara Ferragni. I legali sono dunque in attesa di capire quale sia la Procura competente.

Cosa sta succedendo

I legali si dicono tranquilli ed escludono reati sul caso dei 'Pandoro Pink Christmas' di Balocco e la mancata beneficenza all'ospedale Regina Margherita di Torino. Per ora i legali hanno deciso di non parlare pubblicamente, almeno a fino all'Epifania, nemmeno dopo il fascicolo aperto dalla Procura di Prato ieri.

Nel fascicolo aperto della Procura di Milano è a modello 45: questo significa che non c'è nessuna ipotesi di reato, né la truffa e né la frode in commercio. Lo stesso vale a Prato e a Cuneo. Le indagini sono partite sulla base dell'esposto per truffa aggravata depositato da Codacons e Assourt in 104 Procure d'Italia. 

Verrà individuata la competenza sulle indagini per riunirle in un unico fascicolo: a Milano, la prima ad aprire indagini, hanno sede le società Fenice srl e TBS Crew srl che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla figura di Ferragni. A Fossano, a Cuneo, ha sede la Balocco. A Prato come del resto in tutta Italia si trovano i consumatori che hanno acquistato i pandori, forse convinti di contribuire con il loro denaro all’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Per dimostrarlo, però, dovrebbero aver tenuto le ricevute di pagamento di oltre un anno fa.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Dicembre 2023, 09:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA