Smog, in aumento le malattie respiratorie: Ciociaria maglia nera

Smog, in aumento le malattie respiratorie: Ciociaria maglia nera

di Marco Barzelli

 

La provincia di Frosinone ha la più alta incidenza di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) a livello regionale. L'allarme è stato lanciato dal sindaco del capoluogo, Riccardo Mastrangeli, durante la conferenza stampa sulle misure per il risanamento della qualità dell'aria. L'inquinamento atmosferico, ma non prima del fumo di tabacco, favorisce l'insorgenza di Bpco. Mastrangeli, nelle vesti di presidente dell'ordine provinciale dei farmacisti, ha anche posto l'attenzione sulle vendite record di broncodilatatori: farmaci per il trattamento delle malattie broncopolmonari croniche.
È il 2.8% dei ciociari a soffrire di Bpco, patologia che ostruisce le vie aeree in maniera progressiva e irreversibile. In Italia, però, ci si ammala nel doppio dei casi. La prevalenza nazionale, come riporta il Ministero della salute, «è del 5.6% anche se il dato potrebbe essere sottostimato, poiché la malattia è solitamente diagnosticata in maniera casuale in fase di ricovero per riacutizzazione». Nel 2022, ultimo anno di indagine, è accertata nel 2.4% degli abitanti del Lazio: 138mila su 5.7 milioni di persone. Quasi mezzo punto in più in Ciociaria, dove ci sono 13mila pazienti su 467mila cittadini.

I TERRITORI

Tra i dieci comuni più popolosi, dove abita il 51% dei ciociari, è Pontecorvo ad avere più casi di Bpco (398) in rapporto agli abitanti (12.374). Rappresentano il 3.2% dei cittadini. Seguono Monte San Giovanni Campano (3%), Veroli (2.9%), Alatri (2.8%), Frosinone (2.7%), Ceccano (2.7%), Cassino (2.6%), Ferentino (2.5%), Sora (2.4%) e Anagni (2.2%). Frosinone ha 1.164 malati, Cassino 913, Alatri 793, Sora 609 e Ceccano 597. Nel capoluogo ciociaro, intanto, l'associazione "Medici di famiglia per l'ambiente" ha avviato un'indagine sulle malattie respiratorie in accordo col Comune. Verranno effettuate spirometrie, test della funzionalità respiratoria, e somministrati questionari a 200 cittadini residenti nella frazione "Selva dei muli". L'autostrada A1 la separa dalla zona industriale frusinate. Si trova a meno di cinque chilometri dall'ex discarica di via Le Lame. La Commissione regionale "Sanità-rifiuti" ha già preso atto di uno studio del Dipartimento di epidemiologia secondo cui è molto dannoso vivere così vicino a una discarica. Aumenterebbe del 34% il rischio di cancro ai polmoni e del 5% il ricovero per malattie respiratorie. "Selva dei muli" è vicina anche a via Antonello da Messina, dove gli ambientalisti contrastano il progetto di un biodigestore privato per la produzione di gas naturale tramite degradazione dei rifiuti. Sul fuoco dell'allarmismo, riemerso dopo il nuovo primato di Frosinone per smog tra i capoluoghi, butta acqua il dottor Giancarlo Pizzutelli.

IL DIRETTORE

«Nel 2013 eravamo primi a Frosinone per superamenti annui e concentrazione media di polveri sottili Pm10 - così il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl -. Adesso siamo primi per giornate di superamento, ma quindicesimi in Italia per concentrazione media, passando da 38 a 28 microgrammi per metro cubo». Fa la media, però, tra le due centraline Arpa: la stazione rilevatrice di via Mazzini, con i suoi dati affatto preoccupanti, e quella dello Scalo, con livelli da record nazionale. Nello studio Indaco, ultima indagine epidemiologica nella Valle del Sacco, c'è un focus sulle patologie diagnostiche negli ultimi quindici anni anche nel resto della Ciociaria. Guardando i ricoveri per Bpco tra 2010 e 2022, rispetto a un tasso regionale di rischio pari a 1, la Asl Frosinone sale fino a 1.64: il dato medio di uomini (1.7) e donne (1.58).
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Febbraio 2024, 10:14
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