Cassino, inchiesta sulle truffe con i fondi sui migranti. Gli imputati: «Modelli d’inclusione»

A parlare sono stati tre dei principali imputati: Aristipini, Scittarelli e Lucio Secondino

Cassino, inchiesta sulle truffe con i fondi sui migranti. Gli imputati: «Modelli d’inclusione»

di Vincenzo Caramadre

«La cooperativa Casa di Tom è stato un modello che ha integrato persone e territori». Lo ha affermato Paolo Aristipini, uno dei principali imputati nel processo sul presunto business illegale con i fondi, concessi dalle prefetture di Frosinone e Caserta, destinati ai migranti. Per l’accusa ci sono spese pazze, tra quali feste di compleanno, auto di grossa cilindrata e la ristrutturazione di una villa con piscina.

Cassino, truffe con i soldi dei migranti: parola agli imputati

LE PAROLE

Aristipini (assistito dall’avvocato Claudio Sgambato) è responsabile di una delle tre coop coinvolte, Casa di Tom, appunto, ed ha rilasciato spontanee dichiarazioni al collegio penale presieduto dal giudice Claudio Marcopido. Per l’accusa i locali dove venivano ospitati i richiedenti asilo, erano «sudici» e non c’era integrazione. Ed anche qui Aristipini ha ribattuto: «Abbiamo centinaia di foto delle giornate del rifugiato, video, balletti, teatro, giornate di inclusione svolte in ogni paese o città, scuole di ogni ordine e grado. Gli alloggi degli ospiti dei progetti erano sempre situati in strutture assolutamente adeguate e che la Cooperativa si è sempre sforzata di manutenere continuamente. Non è mai riportato la parte più importante delle attività di accoglienza e che La Casa di Tom: la formazione scolastica di base, l’insegnamento di un lavoro, il supporto psicologico, l’educazione civica a rispettare le leggi dello Stato ospitante». L’uomo, coinvolti a titolo associativo nell’inchiesta “Welcome To Italy”, assieme alla moglie Katia Risi, ha concluso: «Ho rappresentato la Diocesi di Montecassino per anni coordinando il movimento dell’Azione Cattolica, sono stato per molti anni Presidente di un Lions Club. Sono stato sempre abituato nella mia vita ad aiutare gli altri. Mai mi sarei aspettato che la cooperativa venisse considerata un’associazione di criminali posta in essere per commettere un numero indeterminato di delitti». A processo oltre a Paolo Aristide Aristipini 48 anni di Cervaro, c’è siua moglie Katia Risi 44 anni di Cervaro. Poi Bruno Scittarelli 70 anni di Cassino (ex sindaco), Daniele Scittarelli 37 anni di Cassino, Daniele Quadrini 48 anni di Sora, Michele Murante 70 anni di Poggio Mirteto (Rieti), Lucia Risi 37 anni di Cassino, Francesco Mosillo 37 anni di Cassino, Lucio Secondino 43 anni di Cassino, Dino Secondino 45 anni di Cassino, Michele De Rosa 36 anni di Cassino, Luca Imondi 38 anni di Cassino e l’ex sindaco di San Giorgio a Liri Modesto Della Rosa, attuale candidato alle prossime elezioni amministrative di giugno.

I reati contestati a vario titolo vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici, estorsione, truffa ai danni dello Stato ed emissione ed utilizzo di fatture false.

Ieri hanno parlato anche Bruno Scittarelli (difeso dall’avvocato Sandro Salera) e Lucio Secondino (difeso dall’avvocato Paolo Marandola), il primo per la cooperativa La Ginestra, l’altro per la cooperativa Lavoro per la Salute. «Abbiamo sempre reso servizi di eccellenza con personale altamente qualificato», ha spiegato Secondino, che poi ha aggiunto: «Abbiamo scelto il modello di accoglienza diffusa per dare maggiore possibilità di integrazione. Per fare ciò il personale ha avuto alta formazione individuale, tant’è che, ancora oggi, molti ex collaboratori ricoprono ruoli importanti nel settore dell’accoglienza».

L’EX SINDACO

L’ex sindaco di Cassino Bruno Scittarelli, invece, ha spiegato: «Ho sempre avuto e sempre avrò rispetto per la magistratura. Credo di averlo dimostrato, essendo stato presente a tutte le udienze di questo processo. Sono sollevato dal fatto che sia l’istruttoria dibattimentale, sia la corposa documentazione depositta di oltre 7 mila pagine, dimostrano l’assoluta correttezza del mio operato. Certificata anche da tutte le ispezioni eseguite nella struttura di accoglienza della Ginestra». Alla prossima udienza, in programma il 7 maggio, ci sarà la requisitoria del pm Alfredo Mattei che ha diretto le indagini.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 07:00
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