Capretta uccisa, ancora minacce e tensioni: rinviato l'interrogatorio del minorenne indagato

Il confronto con il giudice doveva svolgersi in una località protetta, ma si teme ancora per l'incolumità del ragazzo

Capretta uccisa, ancora minacce e tensioni: rinviato l'interrogatorio del minorenne indagato

di Marina Mingarelli

Slitta l'interrogatorio da parte del giudice del tribunale dei minorenni di Roma nei confronti di un ragazzino di 17 anni accusato di aver preso a calci una capretta durante una festa di compleanno che si è svolta in un agriturismo di Anagni. L'udienza , data la delicatezza del caso, avrebbe dovuto svolgersi in una località protetta. Ma l'avvocato di fiducia della famiglia dell'adolescente Giampiero Vellucci ha chiesto al magistrato inquirente di poter spostare l'interrogatorio in attesa che vada scemando la gogna mediatica che si è alzata su questa vicenda.

Un interrogatorio in questo momento sarebbe controproducente. Purtroppo non soltanto l'adolescente ma tutta la sua famiglia continua ad essere insultata e minacciata. E tutto questo a detta dei genitori, non depone a favore della verità e della giustizia.

UN ALTRO SIT-IN DEGLI ANIMALISTI

I familiari temono che il ragazzino possa essere pedinato ed inseguito da chi, anche pubblicamente, ha manifestato la voglia di vendicarsi, soprattutto tra le associazioni animaliste più estreme.

Ormai la sua faccia la riconoscono tutti. Soltanto qualche settimana fa numerosi attivisti con a capo l'influencer Enrico Rizzi sono scesi in piazza a Fiuggi con le foto del minorenne gridando che era un assassino. Da alcune informazioni raccolte sembra che un'altra manifestazione sia stata organizzata per il prossimo 24 settembre.

L'avvocato difensore sta preparando una corposa documentazione non solo per dimostrare che la capretta sarebbe stata malmenata da altri prima che quel video girasse in rete, ma che numerosi ragazzi, molti anche maggiorenni, che adesso sono finiti sul registro degli indagati, quella sera invece di fermare il minorenne, esortandolo a smettere lo avrebbero incitato ancora di più a commettere quell'azione terribile. E questo per il codice penale è istigazione. Intanto l'adolescente che sta vivendo giorni terribili proprio a causa della gogna mediatica messa in atto nei suoi confronti è tornato a scuola. Il ragazzino che frequenta con profitto il quarto liceo scientifico nella città termale aveva paura di rientrare in classe.

Fortunatamente almeno a scuola, lo studente ha potuto vivere una parvenza di serenità. I compagni di classe non hanno fatto minimamente fatto cenno all'accaduto e lui ha potuto seguire le lezioni normalmente. Il padre del ragazzino si dice molto amareggiato perché più di qualcuno non avendo alcuna autorità si è sostituito ai giudici condannando il figlio prima che possa essere processato.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Settembre 2023, 06:51
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