Strage alla tomba di Soleimani
Bombe tra la folla, più di 100 morti

Attentato alla commemorazione del generale ucciso dagli Usa. Teheran: «La nostra risposta sarà distruttiva»

Strage alla tomba di Soleimani Bombe tra la folla, più di 100 morti

di Giammarco Oberto

Due bombe potenti, con i timer sfalsati per fare il maggior numero di vittime possibile. A Kerman, in Iran, il giorno della commemorazione del generale dei Pasdaran Qassem Soleimani si è trasformato in un eccidio. I morti sono 103, i feriti più di 210. Un attentato terroristico che ha choccato il Paese. Non c’è stata alcuna rivendicazione, ma per Teheran la firma è chiara: è quella dei «nemici diabolici della nazione iraniana», ha detto la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei. Non li cita direttamente, ma Israele e Stati Uniti sono i nemici giurati del regime degli Ayatollah. Il dipartimento di Stato americano nega con forza di essere coinvolto, «e non abbiamo ragione di pensare che lo sia Israele». Ma la strage di Kerman potrebbe avere delle gravissime ripercussioni sul già compromesso quadro mediorientale. Perché Teheran annuncia vendetta: «La risposta dell'Iran sarà forte e distruttiva e nel più breve tempo possibile» ha detto il ministro dell’Interno Ahmad Vahidi, sottolineando comunque che le indagini sono ancora in corso per identificare i colpevoli.

Le due esplosioni hanno investito la folla imbottigliata sul viale di accesso del cimitero di Kerman, nel sud-est del Paese, dove a migliaia erano diretti a rendere omaggio alla tomba di Soleimani, il comandante della Forza Qods dei Pasdaran e nemico numero uno di Israele, ucciso esattamente quattro anni fa in un raid americano all'aeroporto di Baghdad.

La prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalle porte del cimitero, e la seconda a un chilometro di distanza, dove si era formato un ingorgo di auto. I due pacchi bomba sono stati attivati a distanza con un radiocomando e sono stati esplodere a cinque-dieci minuti l'uno dall'altro, per colpire anche i soccorritori. Al di là della propaganda di Teheran, dietro la strage potrebbero esserci oppositori del regime. Attentati come questo hanno già insanguinato il Paese nel corso degli anni e sono stati rivendicati da vari gruppi: dall'Isis ai separatisti del Baluchistan, a quelli arabi del sud.

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha «condannato con forza» l'attentato. Anche la Ue ha stigmatizzato «con la massima fermezza» questo «atto di terrore» e ha espresso la propria «solidarietà al popolo iraniano». Durissima, anche se più scontata vista la vicinanza all'Iran, anche la reazione del presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale «le uccisioni di civili mentre visitano un cimitero sono scioccanti per crudeltà e cinismo».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Gennaio 2024, 06:00
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