Uccide il figlio di un mese, 19enne incastrata dalle ricerche su Google: «Come affogare un neonato»
di Alessia Strinati
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Un delitto freddo e programmato quello di Jenna Folwell che alla fine ha messo il corpo di suo figlio all’interno di un borsone nel loro appartamento di Phoenix, prima di chiamare la polizia riferendo che un uomo l'aveva minacciata di morte e aveva rapito il piccolo. La 19enne aveva ucciso il bimbo affogandolo nella vasca da bagno e quando gli agenti hanno trovato il corpicino in casa, dentro la borsa, la donna si è giustificata dicendo di averlo trovato a faccia in giù nella vasca e di aver creduto che fosse solo svenuo, ritrattando la prima versione data.
Secondo quanto riporta la stampa locale, dopo l'arresto la polizia ha trovato diverse ricerche su Google nel suo telefonino. Inizialmente avrebbe cercato i modi più efficaci per uccidere in fretta il figlio seguite da "quanto tempo ci vuole per annegare i bambini", "genitori che uccidono", "motivi per cui i genitori uccidono i loro bambini" e altre ricerche sulla Sindrome della morte improvvisa del lattante. Pare che la 19enne fosse esasperata dal pianto del neonato e non riuscendo più a sentirlo piangere lo ha ucciso. Jenna è stata messa in carcere, l'accusa è di omicidio di primo grado e rischia fino all'ergastolo.
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Ottobre 2018, 19:08
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