Sopravvissuto all’iniezione letale: sarà il primo giustiziato con l’azoto

Nuovo “esperimento” in Alabama. L’Onu: «Morte dolorosa e umiliante»

Sopravvissuto all’iniezione letale: sarà il primo giustiziato con l’azoto

di Mario Landi

Il detenuto Kenneth Smith era sopravvissuto a una prima esecuzione con iniezione letale. I medici non riuscirono a trovare la vena in cui iniettare il liquido, sottoponendolo di fatto a una tortura: gli trafissero invano mani e braccia per più di un'ora, fino poi a sospendere l'esecuzione per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi previsti. Per questo i suoi legali avevano presentato appello alla massima corte, che però l'ha respinto. Ora, dunque, per l’uomo inizia un nuovo conto alla rovescia verso un’altra esecuzione capitale che “sperimenterà” una nuova tecnica. Smith sarà dunque legato a un lettino nella camera della morte della prigione di Holman (Alabama) e costretto a respirare un'alta concentrazione di gas azoto da un contenitore pressurizzato, attraverso una maschera aderente che gli verrà applicata sul viso. L'azoto costituisce il 78% dell'aria che respiriamo. L'aumento di questa percentuale diventa però fatale in quanto riduce la quantità di ossigeno, ma già una piccola quantità di aria penetrata nella maschera potrebbe rallentare la morte del condannato.

Secondo le autorità giudiziarie locali, il nuovo metodo «è forse il più umano mai ideato», ma secondo i legali del detenuto, e non solo, è invece un metodo che potrebbe infliggergli gravi sofferenze e addirittura lasciarlo in uno stato vegetativo, invece di ucciderlo.

Un medico ha testimoniato a favore di Smith che respirare un basso contenuto di ossigeno potrebbe causare nausea, lasciando il condannato a soffocare con il suo stesso vomito. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dal canto suo ha espresso preoccupazione sul fatto che «l'ipossia di azoto possa provocare una morte dolorosa e umiliante» e ha affermato che l'esecuzione con questo metodo «potrebbe equivalere a tortura».

Smith è stato condannato a morte per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, che voleva riscuotere il premio dell'assicurazione e che si è poi suicidato.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:35
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