John Obi Mikel choc, il padre del capitano della Nigeria rapito durante i Mondiali: «Non dire nulla o lo uccidiamo»
Lite in casa per Messi: «La moglie preferiva Ronaldo». E lui va via da casa e chiede il divorzio
A rivelarlo è lo stesso Obi Mikel in un'intervista al Guardian: «Mi hanno chiamato al telefono e mi hanno detto che lo avrebbero ucciso subito se lo avessi detto a qualcuno, specialmente alle autorità, quindi ho deciso di non parlare neanche col ct, Gernot Rohr, o con i miei compagni. Non volevo distrarre la squadra in un momento decisivo dei Mondiali, lo sapevano solamente i miei amici più stretti».
Non è la prima volta che il padre di Obi Mikel viene rapito, ma questa volta la notizia è giunta in un momento davvero delicato: «Ho dovuto sopprimere quel trauma. Ero ovviamente confuso e angosciato, ma non volevo deludere 180 milioni di nigeriani. Dovevo dimenticarlo quella sera e pensare solo ed esclusivamente al mio paese, così ho giocato mentre mio padre si trovava nelle mani di quei banditi».
L'incubo di Obi Mikel è finito lunedì scorso, quando dopo quasi una settimana di prigionia il padre è stato liberato dalla polizia, anche se in condizioni gravi: «Ringrazio le autorità e i miei amici e familiari che mi sono stati vicini. Purtroppo, mio padre è ancora ricoverato in ospedale per le conseguenze delle torture che ha subito durante questi giorni tremendi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Luglio 2018, 13:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA