Covid, non esce di casa da più di 850 giorni: «Temo di non uscirne viva»

La donna è reclusa nella sua casa dell'Hampshire, nel Regno Unito, accanto al marito perché è affetta da una malattia autoimmune

Covid, non esce di casa da più di 850 giorni: «Temo di non uscirne viva»

Il suo è un lockdown che dura da oltre 850 giorni perché Juliet Coffer, paralizzata dalla paura del Covid, non esce di casa da quasi due anni e mezzo. La donna è reclusa nella sua casa dell'Hampshire, nel Regno Unito, accanto al marito perché è affetta da una malattia autoimmune e teme che l'allentamento delle restrizioni voluto dal premier Boris Johnson sia fatale per lei.

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«Temo di non uscirne viva», spiega la donna che non oltrepassa la soglia di casa dal novembre 2019. Allo stato attuale la sarcoidosi da cui è affetta la rende "clinicamente estremamente vulnerabile" e la costringe a fare affidamento sull'ossigeno in ogni momento. «Sto pensando di non uscire mai più», ha dichiarato in un'intervista alla CNN commentando la decisione del governo britannico. «Mi sono venute le lacrime agli occhi.

Era come se qualcuno avesse distrutto la speranza di avere un futuro… o meglio, di avere un futuro fuori. In questo momento mi sento come un mozzicone di sigaretta gettato per terra, ci hanno messo il tacco sopra, l'hanno appena calpestato».

Prima che fosse dichiarata la pandemia, Juliet aveva già deciso di non rischiare restando chiusa in casa. Nei mesi precedenti aveva subito una serie di infezioni al torace. Da due anni e quattro mesi, dunque, lei e il marito non avrebbero contatti con il mondo esterno per paura di essere contagiati e mangerebbero ordinando cibo a domicilio.  Solo quando la malattia è peggiorata hanno consentito l'ingresso di alcuni sanitari, ma ora che in Gran Bretagna stanno cadendo tutte le restrizioni cresce la paura: «Ciò significa che potrei essere costretta a rinunciare all'assistenza medica. Questa situazione influisce su tutto ciò che facciamo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Febbraio 2022, 14:35
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