Coronavirus, a Londra la strage degli autisti di bus: già 14 morti, piano per proteggerli
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Un meccanismo opposto a quello che ha sempre contraddistinto i Paesi anglosassoni. I passeggeri erano costretti a salire dall'altra parte per mostrare il titolo di viaggio, ma l'emergenza coronavirus richiede il maggior distanziamento sociale possibile. Per i sindacati, tuttavia, queste misure di sicurezza non bastano.
I conducenti di autobus temono per la loro incolumità e chiedono ai datori di lavoro di ripulire i veicoli sporchi. Affermano, inoltre, di avere paura di contrarre il coronavirus perché non dispongono di dispositivi di protezione individuale (DPI).
«Abbiamo perso un amico che lavorava da 32 anni. - ha dichiarato l'autista di autobus Joanne Harris - È così difficile perdere colleghi e amici». C'è anche chi teme che l'azienda non autorizzerà l'imbarco dalle sole porte posteriori. «Se così fosse andrebbero tutti gratuitamente e perderebbero i ricavi. Dovremmo prendere pochi lavoratori».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2020, 18:37
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