Lividi sul corpo e la visita degli 007 russi
Il doppio giallo sulla morte di Navalny

La vedova sui social: «Ti amo». Ondata di sdegno in tutta Europa. Biden: «Putin pagherà»

Lividi sul corpo e la visita degli 007 russi Il doppio giallo sulla morte di Navalny

di Giammarco Oberto

A due giorni dalla morte di Navalny il mistero continua ad avvolgere le circostanze del decesso del nemico numero uno di Putin. Nessuno della famiglia ha ancora potuto non solo vedere, ma neppure sapere dove si trovi il corpo. Un pista l’ha data Novaya Gazeta Europa, citando una fonte con contatti tra i paramedici intervenuti dopo il malore che avrebbe stroncato il 47enne Navalny nella colonia penale IK-3, detta Lupo polare, persa nelle steppe siberiane a 1900 chilometri da Mosca.

Il corpo sarebbe stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Salekhard, a 50 chilometri di distanza. La stessa fonte ha parlato di lividi sul cadavere. «Apparentemente non derivanti da percosse»: ecchimosi compatibili con il tentativo di trattenere una persona squassata da convulsioni e con un massaggio cardiaco in extremis. «Quindi hanno cercato di rianimarlo, e probabilmente è morto per arresto cardiaco - ha spiegato il paramedico - ma nessuno dice nulla sul motivo per cui avrebbe avuto un infarto». Il mistero si infittisce anche per la presenza nella colonia penale, due giorni prima che Navalny fosse dichiarato morto, di diversi ufficiali dell’Fsb, il servizio di intelligence russo, nella prigione Ik-3: secondo fonti citate dal britannico Sunday Times, gli 007 di Mosca avrebbero smantellato alcune delle telecamere di sicurezza. Anche l’orario del decesso è dubbio: secondo il certificato ufficiale rilasciato alla madre di Alexei, Lyudmila, sarebbe avvenuto alle 14:17 ora locale del 16 febbraio, eppure alcuni detenuti hanno parlato di un trambusto in carcere la notte prima.

Morte naturale o no, in Occidente non ci sono dubbi che il responsabile della morte di Navalny vada cercato ai vertici del Cremlino. Joe Biden punta apertamente il dito contro Putin: «È responsabile, indipendentemente dal fatto che lo abbia ordinato. E ne pagherà il prezzo». L’intera Europa è attraversata da un’ondata di choc e sdegno. Da Lisbona a Berlino, da Londra a Bucarest, i marciapiedi davanti alle ambasciate di Russia si sono trasformati in cippi commemorativi del grande oppositore di Putin, con foto, fiori e lumini. La vedova Yulia Navalnaya ha postato su Instagram una foto che la ritrae abbracciata con Alexei: «Ti amo», scrive. Oggi parlerà al Consiglio Affari Esteri dell'Ue, a Bruxelles. «Le sue parole aiuteranno tutti noi europei a comprendere ancora meglio quale tipo di violento sistema dobbiamo fronteggiare e arginare in Ucraina» ha detto il ministro degli Esteri Tajani.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Febbraio 2024, 06:00