Mini-proroga della moratoria delle trivelle, nuovo rinvio del passaggio al mercato libero dell'energia, più tempo ai sindaci alle prese con la carta per le aree idonee in cui localizzare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ma retromarcia sul blocco degli sfratti, che resta così com'è fino alla fine di giugno e niente di fatto pure su Alitalia. Il Senato approva definitivamente il decreto legge milleproroghe con la prima fiducia del governo Draghi. Una fiducia «tecnica», con 222 sì e 23 no, viene spiegato dal governo, per giungere alla conversione del decreto il cui esame parlamentare è stato rallentato dalla crisi di governo, e che scadeva l'1 marzo.
Milleproroghe riceve via libera della Camera
Contro la fiducia han votato i senatori di Fratelli d'Italia: non hanno praticato ostruzionismo, ma, ha avvertito Ignazio La Russa, «questo primo voto di fiducia su un provvedimento arrivato in Aula senza relatore è un segno di inaspettata continuità con l'atteggiamento criticabile mantenuto dai precedenti governi della legislatura. Dalla prossima occasione sarà necessario modificare questo atteggiamento che è ancora più ingiustificabile in presenza di una maggioranza così ampia e quasi totalitaria». Astensione o voto contrario anche dai senatori espulsi dal M5S per aver votato contro la fiducia al governo Draghi. Resta dunque nel testo, fra l'altro, la possibilità di utilizzare fino a fine 2021 il bonus vacanze, la proroga dell'anno accademico 2019-2020 fino al 15 giugno per dare tempo agli universitari di laurearsi in corso nonostante gli stop imposti dall'emergenza Covid.
C'è poi la moratoria delle trivelle, che andrà avanti ancora fino a settembre per dare tempo al governo Draghi di intervenire definitivamente, mentre il mercato libero dell'energia slitta di un altro anno, a gennaio 2023 - con i clienti del mercato tutelato che potranno rimanere con i loro attuali contratti ancora per tutto il 2022.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Febbraio 2021, 19:57
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