Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato, questa sera, in conferenza stampa, delle misure economiche previste dal decreto Sostegni, appena approvato. «Obiettivo è dare più soldi a tutti e velocemente», ha detto Draghi. E poi. «Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento. Abbandono dei codici Ateco e velocità nei pagamenti. I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile. Una operazione da 32 miliardi che è ancora parziale e sarà corretta con un nuovo scostamento ad aprile».
E poi. «Sulle imprese c'è una parte destinata al ristoro o indennizzo delle imprese che operano nella montagna, molte poste di questo decreto sono indirizzate al turismo e c'è un provvedimento molto importante per gli autonomi per tutti i lavoratori inclusi i lavoratori del settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, abbiamo aggiunto un miliardo e mezzo. Il decreto è più o meno quello che sta già circolando. Tre quarti dell'importo sarà destinato alle imprese. Intervento significativo nei confronti dei meno abbienti, di coloro che hanno perso il lavoro e i sussidi di disoccupazione. Quindi si pensa a un'estensione del reddito di emergenza sia della platea sia degli importi stanziati», ha proseguito Draghi.
Lo scostamento
Ora «è necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità. Il nuovo scostamento non è stato quantificato, dobbiamo vedere come vanno l'economia e la campagna vaccinale. Alla fine al tavolo c'è stata la condivisione di un testo del decreto molto complesso, una esperienza molto soddisfacente. L'intervento fatto oggi è un primo passo. Verrà il momento di guardare al debito pubblico ma non è questo, in un'economia sostanzialmente in recessione. Non è questo il momento di pensarci. Le regole del patto di stabilità verranno discusse ed è difficile che restino uguali: in Germania è stata avanzata una richiesta di debito, in Spagna e Francia anche», ha spiegato il premier.
Il condono
Lo 'stralcio' delle cartelle prevede un importo contenuto di 5.000 euro «che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie».
«È chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l'accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa». Non usa giri di parole il premier Mario Draghi per spiegare, in riferimento allo stralcio delle cartelle che è stato deciso, che nel decreto Sostegni ci sarà anche «una parte che prevede una modifica della riscossione, una piccola riforma della riscossione, del controllo e dello scarico» delle cartelle. «Senza - spiega - in un paio di anni avremmo avuto ancora milioni di cartelle da dover esigere».
«È difficilmente comprensibile che ci siano milioni e milioni di euro stanziati per lavori, con una lista che oramai abbia superato i 100 progetti e che ancora non si riesca a partire. Indubbiamente sono necessarie semplificazioni non credo cancellare il codice appalti».
La scuola
«Per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media».
Il Mes
«Durante le consultazioni preliminari mi è stato chiesto da molti partiti cosa pensassi del Mes, ho risposto che occorre anche in questo essere pragmatici: al momento il livello dei tassi di interessi è tale che prendere il Mes non è prioritario», ha detto il premier in conferenza stampa al termine del Cdm. In più «è essenzialmente investito nella sanità, quando avremo un piano sanità condiviso dal parlamento e dall'opinione pubblica allora ci chiederemo se vale la pena, prenderlo senza avere un piano può significare buttare via i soldi».
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Marzo 2021, 00:19
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